La tragedia di Balvano.

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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 12:02

Ci mancherebbe, caro Giancarlo, che litigassimo "noi vecchietti". Le polemiche, via web, lasciamolo fare ai giovani (Omar...docet). Le normative citate sono quelle attuali prelevate online. Le situazioni di fatto citate risalgono al tempo degli anni sessanta quando la linea era trafficatissima.
Ultima modifica di Macaco il 17/03/2015, 14:09, modificato 1 volta in totale.
Gaetano.
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Messaggioda GIANLUCA bARNESCHI » 17/03/2015, 13:12

Salve a tutti e grazie di avermi accolto tra voi.
Vedo che siete tutti competentissimi ed appassionati.
Molto bene.
Qualche chiarimento globale e spero definitivo (non perchè io sia lo scienziato di turno, ma più banalmente in quanto per la redazione dei miei due libri sulla tragedia ho letto ed analizzato le centinaia di pagine della relazione dell'indagine svolta dagli anglo-americani con la collaborazione del personale ferroviario italiano (quella italiana è sparita...):
le due macchine erano la 480.016 e la 476.023 (anche se vi è da tener presente che il personale americano che gestiva la linea aveva riclassificato tutto il parco per motivi imperscrutabili);
la posizione effettiva [i][/i] delle leve delle due macchine non potrà mai essere chiarita, in quanto le testimonianze sono alquanto contrastanti e le verifiche ufficiali effettuate molte ore dopo alla stazione di Balvano sono irrilevanti, dato che le stesse vennero trainate a ritroso dalla Galleria delle Armi;
il treno non era a frenatura mista, ma esclusivamente manuale;
sino al rallentamento fatale nella Galleria delle Armi, il viaggio del Treno 8017 era stato privo di problemi (secondo anche la testimonianza del fuochista della 480 Ronga);
in generale le varie ricostruzioni giornalistiche e internettiane sono inaccurate e fantasiose e si contrastano vicendevolmente persino in merito all'identificazione del frenatore che per primo riuscì a dare l'allarme dopo molte ore;
come noto anche la cattiva qualità del carbone non fu la causa decisiva e scatenante della tragedia.
Alla prossima ragazzi, a vostra disposizione!
Gianluca
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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 14:07

Gianluca se questa è la tua presentazione, benvenuto. Anche se c'è una sezione dedicata.
Nel corso della mia trattazione porrò molti quesiti e spero che ci ononerai ancora dei tuoi chiarimenti. Io, purtroppo, non ho avuto la sorte di leggere quelle "centinaia" di pagine della relazione anglo-americana. Perciò perdonami se vado "ad occhio" nel fare le mie "ipotetiche ricostruzioni".
Gaetano.
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Messaggioda ioannesg » 17/03/2015, 18:55

E io invece ho contribuito a fare casino :p

Benvenuto tra noi!
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 18:59

Ritorniamo a Balvano ipotizzando il Cs Titolare Maglio interpellato per quel treno eccessivamente lungo e pesante e continuando la nostra “fantasiosa” ricostruzione dei fatti. Fantasiosa solo perché non disponiamo della documentazione necessaria a concretizzare le nostre ipotesi.

Vi rimando ai post precedenti sull'organizzazione ferroviaria del tempo. Organizzazione di certo a conoscenza sia del DM in servizio sia del Cs Titolare e forse anche dei Macchinisti nonché del Capotreno.

Probabilmente il Cs Titolare aveva avuto anche dettagliate istruzioni seppur di carattere generale e non in particolare per il treno 8017. Certamente sapeva che non si poteva variare la composizione del treno senza espressi ordini superiori.

Ma cosa poteva fare il povero Vincenzo Maglio se non chiedere l'autorizzazione ad operare nei soli due modi possibili già detti, ossia:
1)- Dimezzare il treno, facendone due, uno con la locomotiva 476 e l'altro trainato dalla 480;
2)- Cambiare la disposizione dei mezzi di trazione. Cioè passare dalla “doppia trazione in testa” a quella della “doppia trazione simmetrica”, vale a dire una locomotiva in testa ed una in coda. Quindi la locomotiva 480 doveva passare in coda.

Ma a chi poteva chiedere tale autorizzazione, per giunta in piena notte???

a)- Al Dirigente Movimento di Battipaglia;
b)- Al comando alleato di Potenza tramite i due capistazione americani stanziati a Baragiano;
c)- Ricorrere al Capo Reparto Movimento di Salerno tramite il DM di quella stazione.

Non sappiamo se lo fece oppure no. Dal momento che i collegamenti avvenivano solo sui circuiti telegrafici ferroviari, volendo, si sarebbero potuto trovare tracce circa queste supposte comunicazioni.

O forse, il Cs Titolare ritenne opportuno non fare proprio niente, memore delle disposizione avute.

O quanto meno avrà fatto questo ragionamento:
- Già in partenza da Napoli il treno, considerate le caratteristiche della linea da percorre, avrà pure avuto l'approvazione alla siffatta composizione ???
- Nonostante la limitazione delle 350 tonnellate, imposta dagli stessi Alleati, a Battipaglia , il treno era stato fatto in doppia trazione mantenendo inalterata la composizione. Il Cs Maglio, forse pensò che erano state chieste delle deroghe alle autorità competenti.
- Quindi, secondo la nostra “arbitraria” interpretazione del ragionamento fatto dal Cs Titolare tutto era “in regola” ed il treno potè partire verso...la morte.

Prossimamente vi parlerò dei documenti del treno.

Continua...
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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 20:11

ioannesg ha scritto:E io invece ho contribuito a fare casino :p

Tranquilli. A differenza di altri, il nostro "gestoredelbar" è sempre sobrio quando sta dietro al bancone. Fidatevi di quello che dico. Ho frequentato e frequento anche altre parrocchie...pardon...bar. :mrgreen:
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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 21:04

Per continuare mi servirebbe un facsimile degli antichi Mod.M.16 e Mod.M.18 con i vari quadri. L'appello è rivolto a tutti gli amici, "Vescovo" compreso.
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Messaggioda Macaco » 19/03/2015, 20:16

Con questo intervento il mio discorso “investigativo” inizia ad affrontare percorsi prettamente di tecnica ferroviaria. Mi scuso di ciò con i lettori non “ferrati”. Per meglio intenderci avevo chiesto i facsimili dei documenti dell'epoca. Comunque, anche senza di quelli, cercherò di rendere comprensibile i contenuti semplificando al massimo il linguaggio. Oggi parleremo del peso del treno 8017.
Dai VERBALI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GOVERNO BADOGLIO– seduta del 9 marzo 1944.
Si legge:

“”...
I - ACCERTAMENTI
1) Il 2 corrente la stazione di Battipaglia effettuò il treno straordinario n. 8017 su Potenza, così costituito:
a) veicoli: n. 47, dei quali n. 6 carichi con merci varie civili e n. 41 vuoti.
b) destinazione: 2 veicoli (T. 55) per la stazione di Persano; 1 veicolo (T. 28) per la stazione di Sicignano; i rimanenti carri per Potenza e oltre.
c) assi: n. 94.
d) peso lordo complessivo: T. 520.
e) doppia trazione: (due locomotive n. 476020 e n. 480016 appartenenti al deposito di Salerno - entrambe in testa al treno).
Sul convoglio aveva preso posto, abusivamente, anche una massa di viaggiatori, valutata a circa 600, per lo più contrabbandieri, come devesi ritenere dal genere di colli e di merci raccolte nei carri e depositati nella stazione di Balvano.
...””
A Balvano, quindi il peso del treno era di 437 tonnellate Vale a dire le 520 tonn. iniziali meno i due carri tolti a Persano (t.55) ed il carro tolto a Sicignano (t.28). Questo ufficialmente quanto accertato. Però non abbiamo i documenti necessari per controllare effettivamente il reale peso. In particolare non conosciamo il peso degli altri tre carri carichi e né, tanto meno, il peso dei carri vuoti. Se vi ricordate, giorni fa vi avevo parlato di alcuni documenti in custodia del Capotreno. Potendo visionare il mod.Ci 93 (Lettera di vettura) avremmo potuto conoscere il peso delle merci contenute in ciascuno di quei carri carichi. Consultando poi il mod.M.145 (Documento di scorta) di quei carri avremmo appurato anche la tara, nonché se gli stessi avessero il freno continuo o solo quello a mano ed il relativo peso frenato, espresso sempre in tonnellate. Tramite poi il mod.M.130 (Documento di accompagnamento) avremmo avuto conoscenza non solo delle caratteristiche dei carri vuoti (chiusi, aperti, aperti alte sponde, pianali, ecc.) ma anche tutti gli altri elementi come il mod.M.145. Consultando inoltre il mod.M.18 (Foglio veicoli) si aveva l'elenco dettagliato di tutti i veicoli con le seguenti specifiche (se ricordo bene) :
1)- Numero di servizio dei veicoli.
2)- Quantità degli assi dei veicoli.
3)- Peso da frenare in tonnellate.
4)- Peso frenato in tonnellate.
5)- Tipo di freno continuo. Se per viaggiatori (ad intervento sollecito) o per merci (più graduale).
6)- Esistenza di freno a mano e peso frenante.
7)- Tipologia delle merci caricate.
8)- Stazione di partenza.
9)- Stazione di arrivo.
Ed altre indicazioni di servizio.

Nel prossimo intervento vi intratterrò ancora sul peso presunto e reale del treno.

Continua...
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Messaggioda Macaco » 20/03/2015, 18:27

Ragazzi, ho trovato l'M.16, l'M.18 e l'M.145. Non sono quelli in uso nel 1944 ma neppure troppo recenti. Domani, nipoti permettendo, faccio una fotocomposizione (se ci riesco) e ve li posto. A più tardi.
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Messaggioda Macaco » 20/03/2015, 20:25

Non ci è dato sapere quale fosse realmente il peso del treno 8017 prima di affrontare la salita tra Balvano e Bella-Muro, anche se quello poi non era proprio il tratto più acclive. Gli organi inquirenti, e chi ha visionato le carte, non si sono posti il problema dell'eccedenza di peso. Come abbiamo visto la composizione di quel treno era già alquanto anomala.
Ma nessuno si preoccupò del peso dei clandestini a bordo?
Entriamo nel dettaglio della questione. Ferrovieri, scorta militare e polizia alleata, non potendo far fronte all'assalto al treno, tolleravano o chiudevano un occhio. Però tutti sapevano e vedevano. I macchinisti vedevano e sapevano quale fosse l'effettiva capacità di trazione delle loro macchine anche in relazione a quel carbone di scarsa qualità che veniva loro fornito.
I Dirigenti Movimento vedevano e sapevano (o avrebbero dovuto sapere) dai documenti, dalle istruzioni di servizio e dalle disposizioni avute COME quel treno doveva essere formato.
Il Capotreno vedeva e sapeva (o avrebbe dovuto sapere) dai documenti del treno in suo possesso, dalle pubblicazioni di servizio che doveva portare sempre nella sua borsa e dalle istruzioni avute dal Capo Deposito Personale Viaggiante in merito alle limitazioni delle composizioni imposte dagli stessi alleati. Tutti vedevano e tutti sapevano ma nessuno fece niente.
Oppure fu imposto loro di non fare niente?
E' pur vero che nessuno sapeva (o poteva sapere) le reali tonnellate umane caricate sui quei carri. Mica si teneva il conto dei viaggiatori abusivi. Neppure a disastro avvenuto si sono conosciuti i reali numeri, sia dei morti che dei sopravvissuti. Senza voler fare il magistrato accusatore mi pongo il problema se a qualcuno di quei miei ex colleghi fosse passato per la mente di fare un rapido calcolo approssimativo di quel carico umano consultando l'apposita tabella della PGOS (Prefazione Generale all'Orario di Servizio)) relativa al carico convenzionale dei veicoli. Si usava (e si usa ancora) quella tabella allorché non si conosce il peso della merce caricata. Per esempio alla tara di una carrozza letti si devono aggiungere 2 tonn., mentre per una carrozza di II classe 10 tonn. Per i carri chiusi con merce varia di colli sciolti le tonnellate da aggiungere erano 3. Nello specifico del treno 8017, non conoscendo l'esatta tipologia dei carri e considerando che era occupato ogni spazio disponibile, le tonnellate potevano essere anche 4 o 5 per carro. Fate voi un rapido calcolo moltiplicando tale carico convenzionale per il numero dei carri occupati e comprenderete una (probabile) “colpevole” concausa della tragedia.

Continua...
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Messaggioda valerio55 » 20/03/2015, 21:48

Finalmente una analisi approfondita del disastro di Balvano sotto l'aspetto tecnico... complimenti!
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Messaggioda Macaco » 21/03/2015, 8:51

Grazie Valerio. Di considerazioni tecniche ne leggerai ancora. Sto affrontando, per il momento, solo il problema del peso trainato. Poi passerò alla frenatura del treno ed al numero dei frenatori.
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 21/03/2015, 21:37

Questa sera restiamo ancora sulla questione dell'eccedenza di peso. Vi posto degli stralci prelevati dai :
VERBALI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GOVERNO BADOGLIO
Seduta del 9 marzo 1944.
… Già in precedenza, lungo la galleria esistente nel tronco Baragiano-Tito, con pendenza di oltre il 22‰, erasi verificato un caso mortale di asfissia nel personale di macchina di un treno per conto dell'Autorità americana. La stessa Autorità Alleata, riconosciuta la fondatezza del rilievo aveva disposto che:
a) il peso dei treni nel tratto di maggiore pendenza, fra Baragiano e Tito, non dovesse superare le 350 tonn.;
b) la doppia trazione in detto tratto sarebbe stata effettuata impiegando locomotori americani Diesel-elettrici con spinta in coda data a mezzo di locomotiva a vapore italiana disposta con il fumaiolo nel senso contrario alla marcia dei treni così da convogliare i prodotti della combustione verso la coda dei treni stessi senza nuocere al personale di macchina.
Allo scopo poi di evitare il dimezzamento dei treni, nella stazione di Baragiano, all'inizio, cioè, del tronco di maggiore acclività, fu disposto che i convogli in partenza da Battipaglia non superassero il peso prescritto delle 350 tonnellate.
… Era noto infatti, e le disposizioni scritte lo confermano, che causa la cattiva qualità del carbone, la prestazione delle locomotive non poteva e non doveva calcolarsi secondo le norme fissate dalla Prefazione all'Orario Generale di Servizio, ma applicando ad essa un coefficiente di riduzione che dall'Autorità Alleata era stato fissato con criteri di un largo margine di sicurezza.
==============
Riporto anche uno stralcio di una lunga intervista rilasciata, molto tempo dopo, dal Capostazione Ugo Gentile in servizio quella notte a Baragiano.
“”...perché se il treno fosse stato pesante e occorreva un'altra locomotiva, io ero obbligato a mandare da Baragiano una di queste locomotive per spingere il treno. Però siccome le prestazioni delle due locomotive erano sufficienti per portare il treno a Baragiano, io non ero tenuto a farlo …
… siccome c'erano delle responsabilità degli americani in quanto erano carri che 8 di quelli pesavano anziché 8 tonnellate, pesavano 44 tonnellate; più poi tutti i viaggiatori che erano quasi 800, a 50 kg ciascuno erano oltre 400 tonnellate, quindi il treno era 900 e rotte tonnellate...
… non c'erano i presupposti perché noi (da Baragiano) mandavamo una locomotiva in più, cioè ogni locomotiva per esempio la 480 portava 300 tonnellate, la 476 ne portava 250, la 625 portava 180. E quindi ogni locomotiva aveva una prestazione da portare, a seconda dei tratti acclivi.
=============
Non faccio nessun commento. Lascio voi a riflettere su quanto esposto. Leggete e rileggete il documento ufficiale e la (contraddittoria) intervista. Se volete chiedere delucidazioni sono a vostra disposizione, prima di andare avanti.
PS. Vi ricordo che il treno si fermò ancor prima di arrivare a Bella-Muro e che Baragiano, dove c'erano le locomotive di spinta, si trovava dopo questa.
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 21/03/2015, 23:41

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Messaggioda Macaco » 21/03/2015, 23:54

M145avanti.pdf
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