Quando eravamo in tanti.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Macaco » 15/02/2015, 21:10

In attesa di sentire la Littizzetto parlare di Walter e Jolande, vi ripropongo alcuni miei scritti del passato. Forse li ho già postati da qualche parte nel "bar", ma credo di non disturbare troppo nel riproporli. Probabilmente qualche nuovo avventore li troverà anche interessanti o almeno lo si spera. Che ne dite?
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Nel 1970 eravamo 205.968 (o meglio questi erano i ferrovieri previsti da una apposita legge) secondo la seguente ripartizione:
personale direttivo 2.093, personale degli uffici 20.600, personale dell'esercizio 183.275. Io appartenevo a quest'ultima categoria. Molti in seguito hanno fatto intendere a molti che eravamo in troppi. Sarà forse stato vero per le altre due categorie, sarà perchè, forse, sono stato "ferroviariamente sfigato" ma io non mi sono mai accorto di essere in "sovrannumero" od in posti "improduttivi". Chi ha parlato (e continua a parlare) delle ferrovie come un carrozzone statale con organici gonfiati, secondo me, non conosce niente di trasporti ferroviari nè della situazione di adesso e nè di quella di prima. Non è una difesa d'ufficio dell'Azienda di cui ho fatto parte per tantissimi anni. Neppure spero di far cambiare idea a tanti che plaudono allo sfoltimento operato negli organici. Come non voglio togliere la convinzione a chi crede che il risanamento delle FS sia dovuto ai tagli di personale. Potrei imbastire un lungo ed articolato discorso per dimostrare, cifre e dati statistici alla mano, quanto c'è di errato nell'assunto che i tagli erano necessari per un rilancio della già Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato.
Ma non è questo il mio intento e né questo è il luogo adatto a discuterne. Però una cosa ve la devo dire e senza tema di smentita. I tagli sono stati possibili solo per una serie di trasformazioni oggettive ed mirati indirizzi politici. In particolare si è provveduto ad un massiccio intervento tecnologico, alla quasi totale esternalizzazione di attività già prevalentemete ferroviarie ed alla quasi totale rinuncia al trasporto delle merci su ferro. Da ognuna di queste tre macro cause ne derivano tantissime altre, aventi tutte il medesimo risultato: prima si toglie il lavoro al ferroviere e poi lo si manda a casa senza turn-over. In questo mio discorso voglio parlarvi di due figure professionali di cui sembra si siano perse completamente le tracce nelle grandi stazioni: l'assistente di stazione e l'ausiliario di stazione. Nel prossimo intervento vi illustrerò meglio queste due figure professionali e con cognizione di causa. Sono stato anche io Assistente di Stazione e come Capo Ufficio Materiale Rotabile ho avuto alle dipendenze Assistenti ed Ausiliari.
Ultima modifica di Macaco il 15/02/2015, 21:21, modificato 1 volta in totale.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Macaco » 15/02/2015, 21:12

- Assistente di Stazione -

Opera in diversi settori, con mansioni prevalentemente esecutive. Può essere eccezionalmente preposto ad un ufficio con compiti di coordinamento del lavoro di altri dipendenti. Le sue mansioni possono essere, a seconda dei casi, di:

- Dirigente (servizio Sale d'Aspetto, Ufficio Veicoli, Ufficio Corrispondenza);
- Capo Turno (Uffici con turni in terza quando non per tutti i turni c'è un Capostazione o Capogestione);
- Addetto (Gestione Biglietti, Gestione Bagagli, Gestione Resa Accellerata, Gestione Velocità Ordinaria, Agenzia Doganale, Transito Contabile Internazionale, Centro Rilascio Concessioni, Segreteria, Economato, Riordino misti R.A., Ufficio Valori, Uffici Veicoli, Ufficio Telegrafonico, Ufficio Schedario, Ufficio Corrispondenza, Apparato di Sonorizzazione).

Tanti forumisti, probabilmente, non hanno tanta familiarità con i suddetti uffici per la semplice ragione che alcuni non esistono più mentre altri fanno parte dell'organizzazione interna e non di accesso al pubblico.
L'elenco fatto serve comunque a farvi comprendere che l'Assistente di stazione, per il vasto ventaglio di utilizzazione, doveva per forza avere una vastissima preparazione, frutto di una severa e lunga professionalizzazione acquisita sia in aula che sul campo. Mi ricordo che a Messina, nei primi anni settanta, la scuola era al mattino (Biglietti, Bagagli, Merci, PGOS, Telegrafo (non il morse), Piccolo Movimento, ecc.) mentre nel pomeriggio facevamo pratica in affiancamento agli sportelli o nelle varie gestioni. Alla fine del corso (ben cinque mesi) ci sottoposero ad altrettanti severi esami per darci le necessarie abilitazioni per operare. Dopo di che ci utilizzarono, dopo un breve tirocinio, negli uffici dove avevamo fatto pratica. Il bello era che non stavi sempre nello stesso ufficio o gestione. Come trottole ci facevano girare di modo che le professionalità dell'Assistente di Stazione fossero sempre aggiornate e disponibili alla bisogna per il funzionamento di una grande stazione. Non a caso detti agenti erano definiti le "Paripatetiche" (un altro termine renderebbe meglio l'idea). L'assistente di Stazione, in possesso delle abilitazioni complete al Movimento ed agli Apparati, poteva essere utilizzato anche nelle mansioni di Dirigente Movimento. Così lo stesso agente potevi trovarlo al mattino allo sportello della biglietteria ed il giorno successivo lo vedevi licenziare i treni con una foderina rossa applicata sul suo berretto nero, per ritornare magari al telegrafo in un turno successivo ad accettare i telegrammi presentati dai viaggiatori (con la telescrivente li passavamo alle PT per il successivo inoltro). Così lavorava allora l'Assistente di Stazione. Durante la frequenza del corso per le abilitazioni obligatorie, mettendo a frutto passate esperienze ferroviarie, mi abilitai anche al Movimento, presentandomi agli esami come "privatista" (cioè senza lo specifico corso). Studiavo come un matto, mi concedevo poche evasioni e per la seconda volta lasciai l'università. Però riuscii a superare tutti gli esami e presi ad andare in giro spalettando. Già appartenevo al "Gruppo Volano" (una specie di Genio Ferrovieri, senza stellette, in giro per l'Italia) ma con le mansioni di DM divenni addirittura un trasfertista permanente. Poteva capitare di fare un pomeriggio a S. Alessio, ripeterlo a Gesso, fare la mattina e notte a Venetico e ripetere la notte a Camaro. A quel tempo, ragazzi, ci facevano ballare. Però quando volevo restare a Messina, vicino alla bella del momento, mi facevo assegnare un paio di turni al telegrafo oppure al transito veicoli di Messina Mare.
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Messaggioda Macaco » 15/02/2015, 21:13

- Ausiliario di Stazione -

E' addetto a mansioni di vigilanza e a servizi esecutivi negli uffici di stazione, in base alle seguenti possibili attribuzioni:

- camminatore (*); fattorino; operatore ai centralini telefonici;

- Addetto:

ai vari tipi di duplicatori; agli apparati di sonorizzazione; alla prenotazione posti; alla sorveglianza delle sale; alla applicazione e ritiro dei cartelli indicatori; alla prenotazione posti, al telecomando dei quadri indicatori dei marciapiedi; alla visita ai treni per oggetti rinvenuti; alla lampisteria; alla consegna dei moduli di prescrizione ai treni.

(*) Ho avuto modo di interessarmi di questa mansione in più impianti ma di quelli rimasti impressi nella mia memoria più marcatamente sono due:
gli ausiliari del telegrafo di Messina e i camminatori a Luino.

A Messina, oltre agli innumerevoli uffici della stazione vera e propria ve ne erano tanti altri (Reparto e Sezione Movimento, Coordinatore dello Stretto, Ufficio Navigazione, Tre sezioni di DC, Reparto Commerciale e Traffico, Deposito Locomotive, Deposito Personale Viaggiante, Squadra Rialzo, ecc) per cui l'Ufficio Telegrafo aveva un notevole traffico di telegrammi di servizio sia in arrivo che in partenza. Telegrammi che dovevano essere recapitati, ovviamente, a mano ed a cura degli Ausiliari. Perciò questo personale, come postini, giravano tutto il giorno per i vari uffici in più tornate ed fasce d'orario determinate con cartellette sempre piene di copie di telegrammi. Durante il giorno vie era un altro Ausiliario con l'esclusivo compito di fare le copie necessarie al ciclostile ad alcool. Nelle prime ore del mattino e nella tarda serata i Camminatori si interessavano anche del ciclostile. Durante la notte eravamo noi Assistenti a fare le copie mentre al recapito vi provvedeva uno solo dei Camminatori rimasto a fare la notte.
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Messaggioda Macaco » 15/02/2015, 21:15

Non meno facile era la vita dei Camminatori di Luino preposti al giro dei documenti di scorta ai carri in servizio internazionale attraverso quel transito. Prelevato sul piazzale il pacco delle lettere di vettura di un intero treno arrivato dalla Svizzera, passavano prima dall'ufficio veicoli per poi depositarlo al Centro Tassazione. Da questo ufficio prelevavano i documenti già contabilizzati di un treno arrivato precedentemente per fare il percorso inverso. Tutto il giro dei documenti avveniva durante la sosta prevista per le operazioni di manovra consistenti nel togliere il locomotre svizzero, aggiungere quello italiano ed effettuare la visita tecnica e la prova del freno da parte della verifica. Qualche volta succedeva che il ritardo dei treni merci in partenza per l'Italia fosse causato per "attesa documenti". Nell'andare a cercare la causa per questa "attesa documenti" spesso veniva fuori che il Camminatore aveva allungato il suo giro uscendo, per qualche sua commissione, fuori dall'ambito della stazione, oppure perchè la sua sosta ad uno dei due bar (svizzero e DLF) si era prolungata più del dovuto. Si accertò pure che una ragazza, proveniente dalla manovra e temporaneamente utilizzata in quella mansione, maturava e causava notevoli ritardi ai treni, specialmente di notte. Incaricato di fare luce sulla causa di questi anomali ritardi potei constatare di persona il giro fatto da questa persona ed individuai l'ostacolo che interferiva con il sollecito servizio: un aitante manovratore le cui pause di lavoro non coincidevano con quelle della sua collega. Nel mio rapporto al Cs Titolare non entrai nei particolari di quanto avevo scoperto ma consigliai semplicente di restituire quella ragazza alla squadra di manovra di provenienza, che era la stessa del suo moroso. Così le loro effusioni smisero di procurare ritardi ai treni.
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