Elogio al MOVIMENTO e sublimazione dello stesso.

Sezione dedicata ai racconti e alle esperienze riguardanti il mondo ferroviario.

Messaggioda tric&trac » 22/02/2012, 0:22

Che bello, strozzarsi in una ottima mensa emiliana, con cibo appena tiepido e rinunciare a tante pietanze profumate e fumanti allo scopo però di consentire la partenza in orario ed i consueti (per supposizione e buon senso) tempi al movimento per compilare opportuna prescrizione per la partenza da binario sprovvisto di segnale, nonchè di recapitala ed operare il prescritto ordine di partenza a mezzo della paletta di comando.

Si è stato molto bello (come canta il maestro cantautore Franco Battiato) fare qualche rinuncia quando dopo circa 3 minuti dal pronti ti vedi arrivare il D.M. ed il deviatore che ti ha già predisposto la parte della strada di sua competenza.....si ..si ...itinerario.

Si parte in leggero anticipo ...ci si raccomanda al DC della tratta di competenza.....e vai di verdi...intanto la funzione RSC ti chiede un altro sforzettino per riconoscere i frequenti passaggi dal VERDE MEDIO, AL VERDE ...e qualche volta al codice 180...ma va bene...tutti dobbiamo viaggiare...ed a tal fine ci adoperiamo per garantire una marcia snella ed agevole..regolando anche la trazione..in modo da lasciare un po di tensione/corrente a tutti.

Fino a che non ti trovi un segnalamento che ti impone di ridurre la velocità per percorrere un itinerario deviato (di ingresso in una stazione con 3 binari o forse 4, sono ancora un po fresco di linea e non ricordo bene, di FV ed una precedenza sul pari, nonchè un raccordo (lato pari)).
Allora pensi OK...non è sempre Natale..ci rassegnamo a lasciare il passo ad un treno più veloce.....nel frattempo il socio fa la battuta, come per dire al DM ed al DC di competenza..che non siamo il treno (che da orario arriverà dopo un oretta circa) che fa tappa in quella stazione per aggiungere altri carri a quelli che sta già "portando"... e via di risata.

Si comincia a regolare la velocità, sono da poco passate le 20 di stasera (bella serata...non fredda e poco umida....) , quando intravedi una sagoma scura sulla sinistra....poi una specie di fonte luminosa grigio/bianca che gli passa davanti (sensazioni...che poi l'esperienza ti confermano vere) ...allora io aggiungo....facciamoci sentire quel poco che basta....sarà un verificatore che controlla un treno....
.. ti avvicini sempre di più e scopri che ciò che hai visto era + lontano di quanto immaginavi...ma ormai siamo quasi alla velocità impostaci di 60 Km/h ...quando poi sei sul "ramo deviato" ti accorgi che la testa della colonna spinta si trova sulla precedenza pari...la parte centrale è sulla comunicazione con il pari (che avremmo impegnato noi in caso di transito sul corretto tracciato) e la parte di coda ancora sul pari....agganciata ad una bella 189 che spinge la sua colonna poco prima prelevata dal "raccordo".

Poi la 189 farà testa coda per trainare il treno verso sud.

Ormai noi siamo sul secondo binario...e gli passiamo di fianco ..ad una velocità tale che ci consentirà di rispettare il segnale di partenza disposto a Via Impedita.

Allora comincio a domandarmi....come mai ci imbuca ..con una manovra in corso e che potrebbe ostacolare il treno che ci deve precedere?....allora quest'ultimo non è che poi ce lo abbiamo tanto al "culo"...quindi potrebbero esserci altri problemi che ci impediscono di proseguire la marcia.....ma ..ma ..ma
...ma vuoi vedere che?.................... non faccio in tempo a concludere il pensiero che il partenza del nostro binario si dispone a Via Libera.

..passando di fianco all' Uff. Movimento io ed il D.M. ci scambiamo uno sguardo di compiaciuta intesa e stima reciproca...avvalorato dal dito pollice della mia mano destra rivolto verso l'alto.

Si ... ne è valsa veramente la pena, e poco importa che siamo riusciti anche ad arrivare a destino..con un buon anticipo.

No, non sono bravo a tenervi con il fiato sospeso, la stazione di cui si parla è quella di Fiorenzuola.

Buona notte a tutti

E t&t
PS: scusatemi per qualche errore...spero sia chiaro...in caso contrario con un po di lucidità..rivedrò il teso....ma la voglia di condividere subito con voi..è davveto tanta.
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Messaggioda andm » 22/02/2012, 12:16

Bello!
Andrea
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Messaggioda Macaco » 22/02/2012, 13:02

Essì! Ogni tanto succede. Ed è successo anche all'amico Enzuccio. A dir la verità, conoscendolo, il titolo mi faceva pensare a tutt'altro.

Magari ad una salace, pungente ed ironica invettiva nei confontri di DM/DCO e DC. Dovete sapere che da sempre tra queste persone ed i trazionisti (non ho detto ...carrettieri...) non corre...buon sangue. Il rapporto, poi, tra Enzuccio ed il Movimento è come quello tra la pesca e chi è allergico alla pelle di quel frutto. Vale a dire che il solo vedere la pesca si rizzano i peli alla persona allergica. Fate conto che il DM è la pesca ed Enzuccio la persona allergica. Ho esagerato un poco, ma solo per rendere chiaro il concetto. Ma, conoscendo l'ambiente ed i soggetti ...qualche volta ho dato ragione ai macchinisti che rischiano sempre in prima persona.

Però nel racconto Tric&Trac si è confessato. E' da ammirare perchè lo ha fatto in pubblico. Ha chiaramento ammesso di avere pensato male e di essersi sbagliato. Si è reso conto che non sempre a pensare male ... ci si azzecca.

Certamente quel DM non avrà sbagliato. Probabilmente, dato che la circolazione lo consentiva e l'impianto lo permetteva, ha fatto transitare il treno di Enzuccio dalla deviata. Forse non avrà voluto fermare la manovra? Avrà di certo attinto informazioni sugli altri treni dal DC e magari avrà concordato con lui il transito in deviata? E chissà che il DC non ha "monitorato" la marcia del treno è ha "sapientemente valutato" il "manico" di Enzuccio?

Come è normale, amico T&T, da bordo del tuo treno vedi solo la linea ed i segnali ma non sai quali treni ci sono avanti o dietro di te. Come non sai cosa avviene nelle stazioni (manovre, guasti o semplice fermata al disco per proteggere un attraversamento a raso).

Certe volte...pensare male...aiuta...nel senso chè ti allerta, ti porta ad adottare comportamenti cautelativi che vanno ben oltre quelli codificati dalla normativa.

Il discorso sulla...poca fiducia da dare ai colleghi... è tutt'altra cosa. Questa sera, terminati i compiti nonnistici, vi racconto qualche cosa.

Caro Enzuccio, non avertene a male a male delle mie puntualizzazioni. Anche io non mi fidavo tanto di alcuni colleghi DM...e di "cocchieri corridori" :lol:
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda ioannesg » 22/02/2012, 14:22

Anche io infatti all'inizio pensavo fosse un intervento ironico... e leggendolo aspettavo la puntura salace contro i DM. Invece, rileggendolo più volte e parlando con Enzuccio, ho capito di aver inteso bene la sua visione "benevola" di quanto accaduto.
Piacevolissima da leggere e gradevole come riflessioni
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 22/02/2012, 21:28

Come promesso...a proposito della fiducia.

==========

Avevo passato una brutta notte insonne. I due primi figli (una bimba ed un bimbo), avevano pianto quasi tutta la notte. Anche la madre era un poco influenzata ed io cercavo di dare una mano passeggiando per la casa tenendo in braccio un poco la bimba ed un poco il bimbo. In meno di due anni erano arrivati entrambi, a distanza ...di blocco...e tribolavamo di brutto con le abituali affezioni dei bimbi piccoli. Solo verso le quattro del mattino si addormentarono e anche noi trovammo un poco di quiete. Io però dormii con un occhio solo e sul divano della cucina. Dovevo fare la mattina e non volevo che il suono della sveglia svegliasse i bimbi. Alle cinque e mezzo ero già in piedi e chiesi alla moglie come stava e se ce la faceva a gestire la situazione. Abitavamo a poca distanza dalla stazione ed all'occorrenza potevo sempre correre a casa in caso di necessità. C'era il Titolare, con turno a giornata, che poteva sostituirmi temporaneamente. Inoltre avevo in turno fisso con me due manovratori veramente in gamba. Durante la mattina non c'erano le spinte e non erano previste interruzioni. Da tutte queste considerazioni ne scaturì la decisione di andare in servizio lo stesso. Allora ero giovane ed il fisico non ne risentiva tanto dei turni, degli strapazzi, della mancanza di sonno e sopportavo bene la stanchezza. Allora giocavo ancora al pallone. La notte non avevo dormito ma il turno Mattina mi capitava dopo una giornata di congedo e mi sentivo abbastanza fresco. Così, nel buio della fredda mattina, mi incamminai verso la stazione. Avrei recuperato nel pomeriggio, prima di ritornare a fare la notte. Però non ero a conoscenza che proprio nella notte era arrivato un treno intero di pietrisco che in mattinata sarebbe stato trasbordato sui carri tramoggia per venire scaricato in linea sfruttando tutti gli intervalli possibili su entrambi i binari. Quindi ci sarebbe stato da manovrare alla grande, utilizzando la loc E 626 delle spinte. Le tramogge già cariche andavano in linea con il “Badoni” del Servizio Lavori mentre i carri di pietrisco, un poco alla volta venivano portati allo scalo dove operava un “Vaiacar” che trasbordava il pietrisco su altre tramogge. Altro che mattina tranquilla! Ero avvezzo a situazioni analoghe ma quella mattina avrei fatto bene a restare a casa. Non trovavo la concentrazione necessaria. Pensavo troppo a casa, ai piccoli ammalati ed alla loro mamma non proprio in forma. Così successe che manovrando per ore ed ore tallonammo tre volte gli scambi, per fortuna senza conseguenze. L'ACE non aveva il segnalamento di manovra però gli scambi erano intallonabili a comando e fu possibile riprenderne il controllo con i tasti di soccorso, secondo le procedure previste. Al terzo tallonamento, presente il Titolare ed il Tecnico Manutentore, chiamai in ufficio il manovratore ed il macchinista della spinta. Ammisi i miei errori nel fare gli istradamenti però rammentai loro che non erano immuni da colpe non avendo controllato la posizione degli scambi sul terreno. Al che l'anziano manovratore, in turno con me da molto tempo, candidamente affermò:

“Ho sbagliato anche io Capo per non aver guardato, ma da quando lavoro con Lei gli scambi non li ho mai guardati. Mi sentivo sicuro.”

A questo punto il Titolare ordina di continuare le manovre, poi prende sottobraccio il Tecnico Manutentore e si avviano verso il bar della stazione.

Non ci furono seguiti disciplinari ma la lezione la imparammo tutti quanti.
Gaetano.
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