[img] Viaggio bici+treno 2012, Germania e Rep. Ceca

Sezione dedicata ai racconti e alle esperienze riguardanti il mondo ferroviario.

Messaggioda ALn668.1207 » 04/04/2013, 18:24

Nemmeno io conoscevo queste zone, mi piace andare un po' "a caso" e scoprire gli aspetti meno noti.
Per qualcuno possono risultare insignificanti, non per me.
Ad essere sincero ho il rammarico di non averle visitate prima.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda ALn668.1207 » 03/05/2013, 14:48

6/ Dal Rennsteig a Nordhausen.

Ho passato la notte qui, nel silenzio di una tranquilla località di villeggiatura, con atmosfera d'altri tempi.

Immagine

Rispetto alla nostra "modernità" qui sembra di essere rimasti a qualche decennio fa, basta guardare questo palo della luce.

Immagine

Sono in cima allo spartiacque, da qui si scenderebbe rapidamente verso Ilmenau, Arnstadt, Erfurt e via per Nordhausen.
Ma non ho intenzione di fare una tirata in bici, passerò più a ovest e piglierò un treno per Nordhausen.

Immagine

Rennsteig Bahnhof, 795 metri di quota... la ferrovia per Ilmenau ha qui il culmine, raggiunto con delle rampe al 60 per mille, incubo dei macchinisti che dovevano portar su il treno con le locomotive a vapore e ancor peggio dopo, con i "moderni" mezzi a trazione Diesel.
Qui terminarono la loro carriera le potenti Br95, ancora in uso negli anni '80, quando nemmeno con i locomotori Diesel Co'Co' si riusciva a garantire il servizio su questa linea che presenta pendenze massime del 61,2 %o
In cima non c'è lo spazio per creare una stazione abbastanza lunga, così anche qua hanno risolto con un regresso.
Impossibile che "scappi un treno" in questo modo; altrove è successo, dieci anni fa da Calalzo "scapparono" due automotrici e per un miracolo tutto è finito senza danni.

Immagine

A sinistra si scende verso Schleusingen, a destra si va a Ilmenau.

Immagine

I segnali sono accesi, qualcosa è ancora attivo.

Immagine

Questa ferrovia non è più di proprietà statale, è stata acquistata da una compagnia privata http://www.rennsteigbahn.de/ che la utilizza per scopi turistici.
Le pendenze estreme la precludono al servizio viaggiatori con i mezzi moderni, che qui non possono circolare dato che sono privi di un efficace "freno motore".
Nelle locomotive a vapore era ottenuto iniettando acqua nei cilindri e questa vaporizzando determinava una notevole contropressione sufficiente per controllare la velocità.
Anche alcune locomotive diesel della DDR potevano sfruttare il freno motore in quanto dotate di trasmissione idromeccanica appositamente concepita, ma che diede non pochi problemi di affidabilità.
E' quantomeno particolare che si possa salire e scendere con le vecchie locomotive a vapore mentre con le moderne automotrici e locomotive no.

Quassù, per l'appunto, passa il "Rennsteig", antico e tradizionale cammino che si sviluppa nella Foresta di Turingia.
Di fatto è l'unica attrazione di questa zona, a quanto pare ben frequentata se ogni anno circa 100000 persone lo percorrono.
Non saranno i numeri del Cammino per eccellenza, quello di Santiago, ma sono di tutto rispetto.

Immagine

Sulle Dolomiti, con tutto il ben di Dio che abbiamo, ultimamente va sempre meno gente su sentieri e alte vie.
Un po' perché la maggior parte sono percorsi alpinistici, preclusi ai più, un po' perché forse l'italiano medio è assai pigro, ma credo che parte della colpa sia nostra, abbiamo gente che vede di cattivo occhio i turisti e non vuole "profanatori" in montagna.
Poi magari piange se il turismo va altrove e, chiuse le fabbriche, la gente dovrà di nuovo emigrare all'estero.
Si calcola che i bellunesi sparsi per il mondo, i loro discendenti diretti, siano circa il doppio dei bellunesi residenti in provincia di Belluno.
Numeri destinati a crescere, temo.
Mah...

Ritorno verso Schmiedefeld, si può apprezzare la discesa della ferrovia.

Immagine

Da Schmiedefeld punto verso Suhl, ovvero salgo e scendo un po'; il cielo è alquanto minaccioso.

Immagine

Ma la minaccia resta tale.
Sono parecchio in alto, e devo scendere.

Immagine

Immagine

Meno male che ho i freni a disco, e che la affronto in discesa!

Immagine

Immagine

Suhl è un po' deludente, c'è poco da vedere, l'edificio più antico è probabilmente la stazione!

Immagine

Immagine

Il centro è ben tenuto, pedonalizzato come in tutte le cittadine tedesche.

Immagine

Immagine

Immagine

Qualche casa ha un aspetto un po' triste.

Immagine

Ora devo valicare nuovamente il massiccio della Foresta di Turingia, ma la sorpresa è dietro l'angolo.
La ciclabile affianca la ferrovia, butto l'occhio e dalla scarpata affiora qualcosa.
Così mi fermo a cercare e saltan fuori i "souvenirs", questo è addirittura "made in Bulgaria".

Immagine

Dalla ruggine questi devono essere rimasti nel terreno per moltissimi anni.

Immagine

Immagine

Riparto non poco appesantito, circa 10 kg di carico in più.
Lasciarli?
Giammai, li spedirò a casa per posta alla prima occasione utile.

Oberhof è stazione di valico, la ferrovia entra in una lunga galleria, ma la strada sale ancora un bel po' per arrivare al paese.

Immagine

Immagine

Sappiamo bene che l'Unione Europea mette a disposizione ingenti fondi per le aree svantaggiate.
Qui li hanno adoperati per rifare completamente la ferrovia.
E noi? Se non erro siamo al primo posto per "incapacità nell'utilizzo dei fondi europei".

Immagine

Notare la carta delle ferrovie del "Libero Stato di Turingia"; in un colpo d'occhio sai come puoi arrivare in una data località.
Da noi una amministrazione ha risposto, ad una osservazione, che una cartina simile "non sarebbe capita dalla gente".
O siamo tutti degli idioti o, per darsi una patente di superiorità, quegli amministratori considerano che gli idioti siamo noi.
Scusate il tono polemico.

Immagine

Fatto sta che da qui si sale al 12% e la bici è carica... pazienza.

Immagine

Immagine

Immagine

Comuque arrivo in cima senza tanti problemi, anzi mi faccio pure una chiacchierata con uno che sale in MTB e sta faticando più di me per affrontare la pendenza.
Evito di specificare quanto pesa la mia bici...

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Questo è il punto più alto del Rennsteig.

Immagine

Monumento al lavoro del boscaiolo, in perfetto stile del socialismo reale.

Immagine

E poi... si scende!
Ora è tutta discesa, la strada è riservata alle bici.

Immagine

Immagine

"VolksEigentumBetrieb", più o meno "Industria del Popolo", così erano definite le aziende nella DDR.

Immagine

Qui gli uffici postali sono dati in concessione a piccoli negozi, solitamente cartolerie/edicole/casalinghi, così sono aperti con normale orario di negozio tutti i giorni; ne approfitto per alleggerirmi del carico.
Ora si può correre, è tutta pianura, verso Arnstadt, su ottime strade ciclabili.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Passata Arnstadt punto su Erfurt, da lì prendo un treno per Nordhausen; la pianura da attraversare sarebbe troppo lunga e monotona.

Immagine

Domani è domenica e voglio salire sull'Harz con il treno a vapore, percorrendo il tratto meridionale della HSB.

Immagine

Il trenino è già pronto per l'indomani.

Immagine

Traccia GPS: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=15950

6/ Continua.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda ALn668.1207 » 03/05/2013, 15:02

7/ Ritorno sull'Harz.

Nel 2009 ero salito dalla parte di Wernigerode, questa volta intendo salire da Nordhausen e scendere in bici sul versante nord.
Ritorno qui per rivedere dei luoghi che avevo lasciato un po' da parte, ero transitato un po' di corsa e mi ero ripromesso di tornare.
Nordhausen è una bella cittadina, anche l'albergo merita una considerazione.
Lo stile è quello di tanti anni fa, epoca DDR, non molto diverso da quello dei nostri anni '70.

Immagine

La città è favorita dal suo sviluppo su ampi spazi, qui si circola fin troppo agevolmente in bicicletta.

Immagine

La rete tramviaria è molto moderna.
Scordatevi i tram traballanti e sferraglianti che arrancano in certe nostre città, questi sono silenziosi e veloci.
Per essere una città di soli 45000 abitanti possiede tre linee tramviarie.
Sto pensando alle polemiche su città come Padova o Mestre dove si ritiene che un tram non abbia senso di esistere, e sono città di dimensioni ben più grandi.
Non avrebbe senso perché fa rumore, perché le bici si incastrano nelle rotaie, perché le auto non possono più percorrere certe strade...
E allora qui come la mettiamo?

Immagine

Immagine

Della città antica non rimane molto, questo è il municipio.

Immagine

Quando vedo questi cartelli penso che per fortuna, da qualche parte, c'è ancora il senso della ragione.

Immagine

Immagine

Immagine

Quando in Italia si stabilì che le bici possono andare contromano nelle strade a senso unico, purché siano soddisfatte alcune condizioni, si levarono cori di persone indignate, per il 99,999% automobilisti che non vogliono "ostacoli" sulla loro strada.
Li spedirei tutti qui per un po', ovviamente in bici, a pedalare per imparare l'educazione.

Ma non si deve dimenticare che da queste parti, un poco più verso nord, nelle "fabbriche" scavate nel massiccio dell'Harz, i tedeschi avevano avviato la costruzione delle famose V2.
Il campo di Mittelbau-Dora era destinato ai lavori forzati, prigionieri di varie nazionalità furono impiegati in stato di schiavitù in condizioni terribili, principalmente per la produzione di materiale bellico.
Oggi è un memoriale, uno dei tantissimi che si possono trovare ovunque in Germania.

In stazione il treno è pronto, i macchinisti stanno accudiendo la locomotiva, tra una oliata e una passata di straccio per lucidarla.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Mi piazzo in coda al treno, un po' per fare qualche foto durante la salita, ma soprattutto perché nell'ultima parte della salita mi troverò in testa.
Per il momento è quasi vuoto.

Immagine

Si parte, la marcia è lenta e non si superano i 40 km/h.
I passaggi a livello hanno giusto le croci di S. Andrea, nient'altro.
Solo quelli sulla strada principale hanno le barriere.
Anche questo è segno di educazione; arriva il treno? Ti fermi e lo fai passare, poi passi anche tu.
Non ti fermi?
Beh, la locomotiva pesa sessanta tonnellate, fai tu...

Immagine

Immagine

Immagine

Non ci sono separazioni fisiche tra la ciclabile e la ferrovia, è abbastanza chiaro che sul binario cammina il treno e non altro.

Immagine

Un tram... ma non c'è la linea elettrica.
Va a batteria. Evidentemente la spesa di elettrificare molti chilometri di ferrovia non valeva il risultato, molto meglio acquistare alcuni tram con le batterie di accumulatori.
Tanto più che oggi con le tecnologie elettroniche la gestione di più sistemi di alimentazione è quasi uno scherzo.
E qui ritorna in mente il gommotram di Padova, quel coso fabbricato da una ditta fallita che in alcuni tratti va a batteria.
Anche i tram normali possono camminare con alimentazione da batteria di accumulatori e, a differenza di quello patavino, sono dei prodotti standard realizzati in grande serie.
Ma noi siamo sempre degli specialisti nel complicare le cose, in questo caso siamo andati a comperare un prodotto francese che ha avuto ben poco successo.

Immagine

Tra curve e controcurve si arriva a Eisfelder-Talmuhle, stazione di diramazione.

Immagine

Per i treni ordinari vengono usate delle piccole automotrici.

Immagine

Questo lo fanno di proposito: in uscita dalla stazione i due treni viaggiano in marcia parallela, anche questo è una attrazione.

Immagine

Immagine

il percorso è ancora lungo, il paesaggio tutto sommato un po' monotono, sempre all'interno di una fitta foresta.

Immagine

Stazione di Benneckenstein.

Immagine

Elend, 506 m s/m.

Immagine

Immagine

Drei-Annen Hohne, bisogna far sosta per il pieno d'acqua.
Anche il treno si riempie con i passeggeri che salgono da Wernigerode e devono cambiare per il Brocken.

Immagine

Immagine

Si riparte alla volta della cima.
Il treno è pieno e per la mia "disperazione" dovrò restare sul terrazzino. :lol:

Immagine

Le piccole carrozze sono del tipo "a terrazzini", vale a dire che durante la marcia si può stare anche all'esterno.

Immagine

Immagine

Ai 1141 metri del Brocken fa piuttosto fresco, nel tempo che serve per scendere e rimettere su le borse hanno già fatto fare il salto alla locomotive, un quarto d'ora e il treno riparte in discesa.

Immagine

Immagine

Immagine

Scendo anch'io, ma... al passaggio a livello mi fermo per riprendere questo che sale.

Immagine

Di nuovo a Drei Annen Hohne, un treno aspetta che la locomotiva faccia rifornimento.
Notare la "cabrio-wagen".

Immagine

La discesa verso Wernigerode è corta, sono ormai alla periferia.

Immagine

Immagine

E qui c'è la sorpresa.
Il treno cammina per la strada, passa davanti alle linde casette della periferia.
Non ci sono barriere, semafori, cancellate, solo qualche segno sulla strada per ricordare che la sosta non è opportuna.
Attenzione quando si esce in retromarcia dal garage...

Immagine

Immagine

Palo della luce con decorazioni in ghisa.

Immagine

La "cabrio-wagen" è piena e attaccata a ridosso della locomotiva.
Sconsigliato se si è vestiti di bianco, se si hanno i capelli lunghi e ricci. :lol:
E si paga pure il supplemento!

Immagine

Il capolinea di Wernigerode.

Immagine

Con dei sovrapassi fatti in questo modo è uno spasso andare in bici!

Immagine

Due foto al centro, strapieno di turisti.

Immagine

Immagine

Mi dirigo verso Halberstadt.
In un paesello a metà strada...

Immagine

Immagine

Immagine

Manca poco ad Halberstadt.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

7/ Continua.
Ultima modifica di ALn668.1207 il 03/05/2013, 21:06, modificato 1 volta in totale.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda E 44 » 03/05/2013, 18:37

Complimenti, e poi io ti seguo sull' Atlante ferroviario tedesco.
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda ALn668.1207 » 03/05/2013, 21:49

Grazie ancora.
E se scrivo cose non corrette correggimi, perché le informazioni che ho riportato le ho trovate in rete e sono sempre un poco dubbioso sulla loro esattezza.

Comunque sono rimasto abbastanza impressionato nel trovare ferrovie con pendenze notevoli in questa parte della Germania, il luogo comune dice che la Germania è tutta dritta, invece non è stato affatto semplice costruire certe ferrovie.
Ultima modifica di ALn668.1207 il 04/05/2013, 13:41, modificato 2 volte in totale.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda E 44 » 04/05/2013, 9:58

Con le tue foto ho scoperto l'esistenza di una linea che mi era sfuggita, proprio ad Oberhof. E' la linea Neudietendorf-Ritschenhausen (però fa parte della relazione Erfurt-Würzburg), da Erfurt a Neudietendorf (curioso nome!) è a doppio binario elettrificato, in realtà è la linea principale Erfurt-Bebra. La vera linea comincia qui, sempre a doppio binario fino Plaue, poi a semplice binario in salita forte fino Gehlberg, e qui ritorna il doppio binario con il tunnel di valico "BRANDLEITE" di 3.039 m. e si arriva a Oberhof (qui le tue foto). Poi di nuovo a semplice binario va giù a Zella (diramazione secondaria per Wernshausen) poi a Suhl (dove arrivava una diramazione dal Rennsteig) e poi a Ritschenhausen. (Poi procede fino Schweinfurt dove si innesta sulla elettrificata a doppio binario Norimberga-Würzburg).
Ho notato che la Germania è piena di linee non elettrificate con tratti alternati a doppio e semplice binario. In genere si nota che la sede è tutta per il doppio binario, il che fa pensare che i tratti a semplice siano un'eredità della seconda guerra mondiale, con il doppio mai ripristinato perchè non serviva. Interessante però che dove il doppio sopravvisse lo hanno lasciato.
E veramente, queste linee minori rivelano paesaggi impensabili.
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda ALn668.1207 » 04/05/2013, 13:49

Questa zona della Germania mi è piaciuta tantissimo.
Non c'è nulla di così importante in particolare, è un normale paesaggio collinare e rurale con piccoli paesi che lo punteggiano.
Ma è l'insieme a renderlo bello, l'atmosfera un po' da vecchi tempi che spero si conservi, l'ordine e soprattutto la modestia delle cose.
Non fanno chissà che, ma tutto (o quasi) è al suo posto e si vive con quella tranquillità che noi abbiamo perso o, forse, non abbiamo mai avuto.
Tant'è che sono tornato indietro per rivedermi un paio di posti.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda ALn668.1207 » 04/05/2013, 14:16

8/ Si torna indietro.

Oggi ritornerò a Sonneberg.
Non intendo proseguire lungo la pianura sebbene da qui la strada verso Dresda e Praga sia più breve, ho lasciato troppe cose in sospeso, me ne sono andato via un po' troppo frettolosamente.

Acquisto un Sachsen-Ticket, che mi permette di girare tutto il giorno tra Sassonia e Turingia, così da Halberstadt prendo un treno per scendere a Oberhof.

Due foto di Halberstadt, sempre bella da vedere anche se il lunedì mattina è praticamente impossibile vedere qualcosa dall'interno.
Questa regione è caratteristica per lo stile romanico fortificato, le chiese sono realizzate con una imponente facciata ornata da due alte torri.
Ad Halberstadt sono assai slanciate e raffinate, mentre quelle che si possono incontrare nei piccoli paesi sembrano delle vere e proprie fortezze.

Immagine

Immagine

Immagine

Eccomi in stazione.
Già, la stazione, tre anni fa era un cantiere, tutto per aria.
Oggi è tornata come era, perlomeno all'esterno, dentro è tutta nuova.

Immagine

Il primo cambio è a Magdeburg per Erfurt e lì per Oberhof.
Il treno è quasi vuoto, notare la luminosità degli interni, grazie ai grandi finestrini.

Immagine

Magdeburgo, cambio al volo, pochissimi minuti per la coincidenza.

Immagine

Erfurt, devo aspettare "un po'", circa 20 minuti.

Immagine

Immagine

Immagine

Quando vedo queste soluzioni mi arrabbio.
Non verso i tedeschi, verso gli italiani.
Perché in stazione il terzo binario centrale permette il disimpegno dei convogli che possono partire senza ingombrare i binari di servizio viaggiatori, perché un marciapiede può ospitare due treni e così la stazione garantisce un numero doppio di treni con gli stessi binari, perché là in mezzo può transitare qualcosa che non ferma, perché si può fare il salto macchina senza bloccare mezza stazione, perché...
Fallo capire a quelle teste di legno di RFI, fallo capire... loro ti ripeteranno che è pericoloso.
Difatti a Erfurt ci sono migliaia di morti l'anno per scontri ed eventi catastrofici.
Bah!

Immagine

Si, ma perché parte così?
Semplice, sul binario c'è un altro treno.

Immagine

Rieccomi a Oberhof.

Immagine

Immagine

Qui il servizio non è del tutto cadenzato, la base è biorario, vale a dire che ogni due ore c'è un treno dello stesso tipo.
Ma la cadenza è di fatto ben più stretta perché sono treni rapidi RegioExpress e regionali della STB si alternano uno ogni ora, con l'aggiunta dei rinforzi per le fasce pendolari.
Così il servizio cammina dalle 4.47 del mattino fino a mezzanotte e quarantanove.
Non siamo in una grande metropoli, siamo in mezzo alle montagne della Turingia, in una stazione a 4 km dal paese più vicino, linea a trazione Diesel solo parzialmente a doppio binario.
Cari Chisso, Zaia, Reolon, Bond, Toscani... andiamo a fare il Rennsteig? Con il Thuringen Ticket vi costa solo 6,60 euro a testa viaggiare per tutto il giorno, da queste parti.
E vale in Turingia, Sassonia e Sassonia-Anhalt.
E pure il Sachsen-Ticket vale in Turingia e Sassonia-Anhalt, eccetera eccetera.
E nel fine settimana vale dalle 00 alle 03 del giorno dopo.
E se ti porti un figlio o fratello con meno di 15 anni, viaggia gratis.
E le bici viaggiano gratis.
E... la Turingia, la Sassonia, la Sassonia-Anhalt messe insieme sono più grandi del Veneto, hanno più ferrovie, e sono molto più povere...

Immagine

Immagine

Immagine

Non faccio molta strada in bici, sono qui per un motivo ben preciso.
Andare a "funghi", e ne trovo ancora. :mrgreen:
Così a Zella-Mehlis spedisco un pacchettino (18 kg :mrgreen:) verso casa e riprendo il treno, verso Grimmenthal e Sonneberg.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

A Grimmenthal altro cambio, in un posto che è in mezzo alla campagna.
Ma qui si fa "nodo" per Sonneberg, Eisenach e Wurzburg.
Dimenticavo... la relazione Erfurt - Wurzburg è effettuata con pendolini Diesel Vt612, ma la linea da Schweinfurt in giù è elettrificata.
Mica ti fanno cambiare treno perché sotto la catenaria i Diesel non sono ammessi.

Immagine

A Grimmenthal non ci sono sottopassaggi, opere ciclopiche o altro.
Il binario di transito è separato, i binari di servizio viaggiatori hanno il marciapiede alto, vi si accede per un passaggio a raso.
E qua c'è un treno ogni ora per ogni direzione, visto che incrociano tre linee abbiamo sei treni ogni ora.
Non vedo un cimitero pieno di croci dei caduti travolti dal treno.

Immagine

L'allestimento del treno, il "solito" RegioSprinter, è molto più lussuoso di quello spartano e denso della Agilis.
I sedili sono degni di una prima classe, in velluto, imbottitura abbondante, comodi, ampi.

Immagine

La linea che raggiunge Sonneberg è quanto di più secondario si possa immaginare.

I primi 40 km, da Grimmenthal a Eisfeld sono lungo la Werrabahn, oggi secondaria a semplice binario, ma un tempo linea principale tra Eisenach e Coburgo, spezzata dalla divisione della Germania.

A Hildburghausen si fa incrocio, i macchinisti si scambiano documenti e la "pistola laser" per azionare i PL.

Immagine

Immagine

Da Eisfeld a Sonneberg si percorre la Hinterlandbahn.
Costruita tra notevoli difficoltà di tracciato ed economiche, aperta nel 1910, nel 1945 perse importanza perché la divisione della Germania aveva bloccato il transito principale tra Sonneberg e Coburg.
Dopo la riunificazione le pessime condizioni della linea, i lunghi tempi di percorrenza (62 minuti per 33 km) e lo scarso traffico ne decretarono la chiusura nel 1997.
Il Libero Stato di Turingia acquisì la linea, eseguì importanti lavori di ammodernamento, diede in gestione l'infrastruttura alla DB-Netz (gestore della rete statale) e la riaprì nel 2002.
La velocità massima di esercizio è di 60 km/h, ma i mezzi impiegati permettono di garantire la percorrenza in 42 minuti.
Dunque: la ferrovia è di proprietà della Turingia, la manutenzione è della DB-Netz e i treni sono della Sud-Thuringer-Bahn, compagnia privata con sede a Meiningen.
Così si fa da queste parti.

E' zeppa di passaggi a livello, molti incustoditi senza barriere e segnali luminosi, solo croci di S. Andrea.

A Rauenstein c'è la "sorpresa".
La linea scende lungo un fianco della valle con una pendenza del 28 per mille, passa il fondo e risale.
Impossibile realizzare una curva adatta, quindi si fa il regresso.
Con scambi tallonabili! Ovvero, il treno entra dritto perché lo scambio si sposta da solo quando lo prende "a rovescio", mentre quando esce passa sull'altro binario perché preso "di punta" lo fa deviare.
Non serve nessuna persona per manovrare o presidiare questo posto.
Da noi, sulle linee secondarie, li hanno eliminati.
C'è giusto il tempo di un paio di foto, perché si resta fermi per tre minuti esatti; il cambio banco, compreso lo spostamento del macchinista non comporta più di due minuti di perdita di tempo.
E poi via, di nuovo.
Con la vecchia gestione qui si perdevano 12 minuti per il "salto macchina"; da noi 12 minuti a volte non bastano per il cambio banco, perché c'è sempre qualcosa che non funziona...

Immagine

Immagine

A Sonneberg scendo, mi sistemo e poi torno in stazione.
Perché in realtà un pezzo di questo treno prosegue per Neuhaus am Rennweg e, visto che il biglietto è ancora valido, dopo cena ripiglio il treno e mi faccio il giro fin su.

Immagine

Anche stavolta me lo faccio in cabina, il treno viaggia con il solo macchinista, niente controllore o altro.
Anche stavolta il macchinista, incuriosito dalla mia curiosità, mi invita a sedere al suo fianco.

Immagine

Ripercorro in treno la zona che avevo attraversato in bici il terzo giorno, così vedo come fanno con gli altri due regressi che ci sono, a Lauscha e Ernstthal am Rennsteig.
Come fanno? Come prima.
Tre minuti e si riparte, treno fermo non porta gente, mica son qua per far girare i trenini sul plastico!
Dalla cabina vedo anche altre cose interessanti. :mrgreen:

A Neuhaus il tabellone delle partenze è eloquente.
Il treno cammina dalle 4.23 alle 22.10, da Sonneberg il servizio comincia alle 4.46 e termina alle 21.46.
L'incrocio è solitamente a Lauscha.
Le prime e le ultime corse sono scadenzate per favorire i pendolari, poi la cadenza è rigorosamente oraria, ogni ora, niente IPO sul più bello.
Diciannove coppie di treni che servono un paesello (così li definiamo in Italia) di 5500 abitanti.
Il biglietto A/R costerebbe 11,40 euro, ma 5 persone con il Thuringen-Ticket spendono solo 6,60 euro a testa, viaggiano tutto il giorno e possono pigliare il bus e proseguire per dove vogliono.
Veramente costa caro viaggiare in Germania?

Immagine

Immagine

Immagine

Buonanotte.

8/ Continua.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda E 44 » 04/05/2013, 14:37

Stupendo!!!!!
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda andm » 05/05/2013, 12:19

Veramente stupendo.
Bello il racconto, le foto e... le cose che si imparano! Come il regresso con aghi tallonabili, o l'uso di locomotive a vapore come si deve!
Andrea
andm Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 374
Iscritto il: 26/12/2011, 21:39
Località: Milano

Messaggioda ALn668.1207 » 05/05/2013, 13:59

9/ Tra Neuhaus e Grafenthal.

Che cosa ho visto la sera prima?
Eh...
Ma prima ancora qualche parola su questa zona.
Dopo la chiusura della Cortina di Ferro da Sonneberg si poteva raggiungere il resto della DDR solo tramite la ferrovia che si arrampicava quassù.
A Ernstthal scendeva attraverso Grafenthal fino a Probstzella, da dove si proseguiva per Saalfeld, Lipsia e Berlino.
La diramazione per Neuhaus fu chiusa già nel 1968.
Una ripresa parve esserci dopo il 1973, quando la zona di Sonneberg non venne più dichiarata zona di confine chiusa e il turismo potè raggiungere l'altopiano del Rennsteig.
La riunificazione rappresentò il colpo di grazia: la fine di molte industrie, la cessazione del traffico merci, la motorizzazione, la riapertura delle vie di comunicazione più dirette, decretarono la chiusura nel 1997 della linea tra Ernstthal e Probstzella, ormai in condizioni precarie di manutenzione.
Anche il resto della linea, nonostante lavori di risanamento, fu chiuso nel 1999, i treni erano desolatamente vuoti.
Perché?
Perché il capoluogo, Neuhaus, non era collegato dalla ferrovia; inutile tenerla aperta fino a Lauscha, a metà strada.
Ma anche qui la Turingia divenne proprietaria della linea, la ammodernò e nel 2002 la riaprì fino al capolinea di Neuhaus.
Dopo quasi 35 anni la ferrovia tornava a servire Neuhaus.
I treni sono i RegioShuttle 650 nell'allestimento da 71 posti a sedere.
Il numero di viaggiatori sulla linea ha abbondantemente superato le previsioni iniziali.

Così riprendo il treno e salgo fino a Neuhaus, da dove scenderò nuovamente facendo qualche sosta oportuna.

Immagine

Cerco di scendere lungo la ferrovia, perché avevo notato qualcosa.
E così trovo più di uno scorcio panoramico.

Immagine

Questo viadotto è stato completamente ricostruito per consentire al treno di arrivare fin lassù, a quasi 900 metri di quota.
Forse la foto sarebbe stata più bella con un ponte ad archi, ma va bene così.
Si realizzano le opere finalizzate al servizio.
Da noi... si fanno opere e si chiudono le linee.
C'è poco da parlar male dei tedeschi, guardiamo come ci comportiamo a casa nostra prima di criticare gli altri.

Immagine

Immagine

Ecco che cosa cercavo.
Qui, molti anni fa, quando la Stasi e la Volkspolizei non facevano ormai più paura, quando anche un palo di legno era un oggetto prezioso, quando non c'erano soldi per acquistare materiali da costruzione e la ferrovia era abbandonata a sé stessa, si sono portati via i pali, segati alla base e appena sotto alle mensole.
A me interessa il resto, non serve nemmeno far fatica, basta raccogliere, e c'è un po' di tutto: pezzi originali del primo equipaggiamento, rimpiazzi di epoca postbellica della prima DDR, rimpiazzi anni '80 fabbricati in Bulgaria.

Immagine

In paese riesco a trovare una scatola bella capiente, un bel po' di cartone per l'imballaggio e la spedizione.

Intanto gustatevi la vista su Lauscha. (cliccare per ingrandire la foto)
Immagine

Scendendo a valle...

Immagine

... ne trovo ancora.
Ce ne sono dappertutto, ai piedi del rilevato.

Immagine

Non ritorno a Sonneberg, scavalco le colline per scendere a Heinersdorf, dove è conservato un pezzetto del muro, ormai quasi completamente eliminato.

Immagine

Immagine

Qui passava il confine, qui hanno lasciato una piccola testimonianza.
L'acqua poteva passare, la gente no.
Anche i fiumi e i torrenti erano stati sbarrati con un incredibile sisitema di sbarramenti, griglie, reticolati.

Immagine

Un pezzetto del muro ricorda la divisione.
Di qua era Ovest, di là Est.
Di qua sono in Baviera, di là in Turingia.
Per fortuna qua e là una testimonianza è rimasta. Il terribile passato forse noi non lo possiamo capire, qui è prevalsa la voglia di dimenticare, quindi si è eliminato tutto e il poco che resta non può minimamente rendere l'idea.
La DDR era, in pratica, un unico, ininterrotto campo di prigionia.

Immagine

Immagine

Questa è sempre stata zona di confine, questo antico forte sulla strada per Saalfeld lo testimonia.

Immagine

Immagine

Rientro in Turingia, la meta di oggi è Probstzella.
Da lì piglierò un treno verso Dresda, ma domani, perché è tardi ed è il caso di trovare un posto per dormire.

Immagine

Solo che... non c'è traccia di alloggi, questo è un luogo di transito dove le uniche presenze sono queste due locomotive che aspettano il loro treno, per spingerlo su verso il passo che conduce a sud.
O prendo il treno e vado fino a Saalfeld, o mi sposto nei dintorni dove pare che ci sia qualche alloggio.

Immagine

Immagine

Trovo una sistemazione a Gebersdorf, lungo la valle di Grafenthal, in comoda e fin troppo tranquilla posizione.
Mi sa che domani partirò un po' tardi per Dresda... :mrgreen:

Percorso di oggi: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=15939

9/ Continua.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda ALn668.1207 » 05/05/2013, 20:21

10/ Si va a Dresda, ma prima...

Prima di tutto una foto al posto dove ho dormito.
L'unico alloggio in zona, ma ci tornerei subito.

Immagine

E poi non posso non dare un'occhiata alla ferrovia, ci sono certi alberi dove crescono dei particolari funghi :mrgreen: .
Mi domando perché li abbiano lasciati a terra, legati con il filo, pronti per essere raccolti.
Meglio così, fatica minima e risultato massimo.

Immagine

Immagine

Graefenthal è un grazioso paesello, lindo e ordinato.

Immagine

Questa era la stazione... l'orologio è fermo alle 9.27 di chissà quale anno, qui non passa più niente dal 1997.

Immagine

600 + 25 anni fa veniva fondata Graefenthal.

Immagine

Immagine

Immagine

Si è fatto tardi, meglio scendere a Probstzella e pigliare il treno, non prima di aver spedito un altro scatolone di isolatori.

Notate qualcosa?

Immagine

Da lassù, in cima alla collina, vi spiavano.
Per venire da queste parti serviva un permesso speciale.

Immagine

Immagine

In stazione acquisto il biglietto, controllo gli orari delle possibili soluzioni alternative.
Mi avvisano che per lavori il treno potrebbe ritardare...

Immagine

... e che l'ascensore a Gottingen è fuori servizio, se ne avessi bisogno posso chiamare per avere assistenza.

Immagine

Da noi ritardano normalmente senza dirti nulla, gli ascensori sono fermi da anni e dicono sempre che "faremo, faremo...". Ma Remo non s'è ancora visto.

Non devo aspettare molto, passa un ICE per Monaco...

Immagine

... e questa macchinona aspetta il merci per dargli una spintarella su, verso il valico che porta a Lichtenfels, questa è una linea importante per il traffico merci e passeggeri nord-sud.

Immagine

Ecco il mio treno, un vecchio, ma vecchio (è più vecchio di me), regionale bavarese.

Immagine

Saalfeld, importante scalo merci che lavora con il traffico che converge dalle linee secondarie.
Queste modernissime locomotive Diesel hanno persino il filtro antiparticolato, ma non rimpiazzano macchine vecchie se non in minima parte.
Recentemente ho visto al Brennero una locomotiva tedesca decorata con lo stemma dei "cinquant'anni di onorato servizio", ne hanno ancora a centinaia di così vecchie.
Perché? Perché servono, cribbio!
Da noi... hanno eliminato il traffico merci sulle secondarie, così pure gli scali principali chiudono.
Nel volgere di 6 anni il traffico merci di Trenitalia è calato del 75% e 600 locomotive, tra cui macchine recenti di nemmeno vent'anni, sono finite sotto la fiamma ossidrica.
Le merci? Viaggiano su camion, naturalmente.

Immagine

A Saalfeld prenderò un treno della ErfurterBahn per Lipsia, diretto Saalfeld - Lipsia.

Dovrò passare poco più di due ore su questi "biroccini".

Immagine

Che poi tanto biroccini non sono. Fuori fa caldo, dentro il clima è perfetto, silenzioso e comodo, arrivo a Lipsia in perfetto orario, transitando su linee alquanto secondarie.
C'è pure un servizio ICE, ma il risparmio di tempo è solo di mezz'ora, e si spende assai di più.
Qui si viaggia con il "ThurigenTicket" che vale fino a Dresda e anche di più; 21 euro tariffa fissa, non è pochissimo ma la tariffa standard è di 44 euro e spiccioli.

Immagine

Toh, consegnato il giorno del mio compleanno.
Ha in tutto 20 giorni di vita.

Immagine

Ho una ventina di minuti per mangiare qualcosa, qui c'è solo l'imbarazzo della scelta.

Immagine

Poi via per Dresda, di gran carriera. Mica hanno messo la Taurus per bellezza.

Immagine

Sono alloggiato a due passi dalla stazione, ne approfitto per... andare a Zurigo?

Immagine

Immagine

No, vado in centro per qualche foto serale.
Dresda merita sempre una visita, anche fugace.
Fallo capire a certa gente...

Immagine

Questo fotografo è rimasto lì, immobile, per una buona mezz'ora.
Avrà ricavato, spero, un'immagine perfetta.
Io invece ne ho buttate una ventina, tutte mosse.
Macchina piccola, risultati piccoli; la fotografia è ancora oggi questione di apparecchio e soprattutto di fotografo.

Immagine

Con pazienza, costanza e un ammontare infinito di tempo a disposizione, qui c'è di che sbizzarrirsi tra panorami, scorci e giochi di luce.

Immagine

Immagine

Immagine

Un'ultima cosa: nessuno di voi si è chiesto come si fa quando si è in vacanza in questo modo, con lo spazio limitato allo stretto indispensabile?
Bisogna fare, possibilmente tutti i giorni, il bucato.
E asciugarlo.
Ma se gli appendiabiti in albergo sono del tipo "antifurto"?
Beh, è stata una buona idea non aver buttato il filo di rame che teneva insieme quegli isolatori di stamattina.
Non per niente il "fil di ferro" (in senso lato) è uno dei padri della meccanica.

Immagine

Immagine

10/ Continua.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda ALn668.1207 » 06/05/2013, 20:47

11/ Si pedala!

Oggi ricomincio a pedalare, l'obiettivo è raggiungere Praga per il fine settimana, dove alcuni amici saranno lì per una breve vacanza.
Certo che combinare per trovarsi in quel di Praga...
Beh, tenendo conto che Cuneo dista da dove abito io più o meno come Praga, è meglio approfittarne, visto che sono già in giro.

Sono trascorsi cinque anni dalla mia prima visita a Dresda, questo buco è sempre lì.
Avrebbero dovuto costruire un nuovo edificio ma probabilmente qualcosa non è andato secondo i piani.

Immagine

Questa iscrizione sulla piazza non la avevo notata.
Qui cominciò il crollo del Muro.

Immagine

Per imboccare il percorso lungo l'Elba devo passare per il centro.

Immagine

Il Palazzo della Cultura.

Immagine

Immagine

Ahimè, stamattina il cielo è quanto di peggio si possa avere per delle foto decenti.

Immagine

Tre anni fa avevano appena iniziato, ora questo ponte è in via di completamento.

Immagine

Immagine

La "Sachsische Schweiz", Svizzera sassone, così detta per l'aspetto vagamente montagnoso.

Immagine

In treno sarebbe molto più rapido, ma insomma... bisogna pur pedalare un po'.
Qui il servizio della S-Bahn di Dresda viaggia tra tra Bad Schandau e Meissen cadenzato alla mezz'ora, in più viaggiano treni internazionali, merci... su una linea a doppio binario.
Il segreto? Farli correre, ovvero mettere le Taurus per avere accelerazioni adeguate.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Königstein, sovrastato dalla imponente fortezza a difesa del confine.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Questa nonnetta ha abbondantemente superato i cinquant'anni di età, visto il numero di matricola potrebbe risalire al 1957-'58, come le nostre E.645 di prima serie.
Pensate subito dopo la fine della guerra, nate all'inizio degli anni '50 le macchine unificate dei gruppi E10-E40-E50-E41 vennero costruite in grande numero, con il massimo numero di parti in comune.
Del gruppo 140 (ex E40) fino a pochi anni fa ne erano in uso oltre 800, molte sono state rottamate ma un certo numero è stato venduto a compagnie private che le usano tutt'ora, e non poche rimangono "in naftalina" perché in Germania il traffico merci non conosce crisi, i costruttori non sono in grado di soddisfare la domanda di macchine nuove, pertanto se necessario possono essere riattivate in tempi rapidi.
Semplici, robuste, potenti e affidabili continuano a lavorare nonostante il mezzo secolo di dura carriera in testa ad ogni tipo di treno merci.

Immagine

Bad Schandau, stazione di confine dove si fa cambio trazione e si attestano i regionali per la Svizzera Sassone.
Dimenticavo: è il 16 agosto, ma sembra una giornata come le altre.
A giudicare dal traffico merci qui si lavora eccome, è un continuo susseguirsi di arrivi e partenze.
Lo scalo non è poi granché, mi vengono in mente i nostri di Villa Opicina al confine con la Slovenia e di Pontebba verso Tarvisio.
Quando c'era il Muro e si camminava piano, erano zeppi di treni in entrata e uscita.
Oggi sono una distesa deserta di binari, molti già eliminati.
La chiamano "rete snella", io la considero "far terra bruciata".
E poi parlano di Corridoio 5 e Alta Capacità con una nuova ferrovia per la Slovenia.
Ma se quella che c'è è praticamente inutlizzata? Passano 10 merci al giorno e ZERO treni passeggeri.
Mi sa che è l'ennesima scusa per divorare una paccata di soldi pubblici.

Immagine

Immagine

Immagine

Aria di DDR, hanno giusto tappato i buchi dei tasselli che tenevano la scritta.
"Mitropa" era la compagnia che nel blocco est raggruppava i servizi internazionali.

Immagine

Immagine

Immagine

Oltrepasso l'Elba, proseguirò lungo la sponda destra.

Immagine

Queste sono le ultime case prima del confine, che sulla sponda destra dell'Elba è a ridosso di Bad Schandau.

Immagine

Immagine

Immagine

Di qua sono in Rep. Ceca, di là è ancora Germania, l'ultimo villaggio è Schöna, dove ogni ora si attesta il servizio S-Bahn di Dresda.
Notare l'imbarcadero collegato direttamente alla stazione.

Immagine

Da qua in avanti tiro dritto, non c'è nulla, se non una serie di "night-club".
Le zone di confine sono più o meno tutte uguali, anche qui il ricco "occidentale" va alla ricerca sempre delle stesse cose, possibilmente lontano da occhi indiscreti.
Decin è la prima città di una certa consistenza.

Immagine

Immagine

Ora il fiume si chiama Labe, sono arrivato a Usti nad Labem.
Anche qua sono civili, la prima impressione è buona.
Non mi fermo qua per la notte, cercherò di raggiungere Litomerice, troverò pur qualcosa.

Immagine

Immagine

Immagine

Anzi, la possibilità di andare in bici senza passare assieme alle auto è pure migliore di quello che pensavo.

Immagine

Nuova di zecca, qualche tratto ancora manca però si lavora.

Immagine

"Ceca" naturalizzata tedesca usata per i servizi transfrontalieri.

Immagine

Troppa grazia!

Immagine

Sul castello ti portano con la funivia.

Immagine

E in bici si va così.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Non manca molto, ormai.

Immagine

Se badassi ai cartelli dovrei andare sulla strada, perché la pista è in costruzione.
Ma una signora (la capostazione?) seduta all'entrata di questa stazioncina mi fa capire, a gesti, che posso andare avanti, sono passate le 17 e gli operai hanno finito di lavorare per oggi.

Immagine

Sarebbe vietato, ma vado lo stesso; un po' sconnessa, manca l'asfalto, ma si cammina.

Immagine

Trovo una camera in una locanda, una sistemazione assai spartana, ma quanto basta; che cosa dovrei pretendere per 8 euro?

Oggi: 137 km, qui la traccia: http://tc.mtb-forum.it/traccia.php?id=15940

11/ Continua.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

Messaggioda E 44 » 07/05/2013, 1:15

Ma me la levi una curiosità? Cosa te ne fai di tutti quegli isolatori?
Paolo
E 44 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 769
Iscritto il: 04/01/2012, 17:48

Messaggioda ALn668.1207 » 07/05/2013, 14:00

Li colleziono.
E' un "hobby" probabilmente tra i più strampalati che ci siano, ma a ben guardare è un settore della storia della tecnica che ha non poco fascino.
Questi tedeschi poi sono lo specchio della storia: porcellana Rosenthal, Hermsdorf di fine '800, cecoslovacca di quando la Germania se l'era presa, occidentali e orientali "VEB" anni '50, bulgari anni '80; sembrano tutti uguali, in realtà essendo fatti a mano sono uno diverso dall'altro.
Ne ho trovati parecchi in giro, quando mi muovo butto sempre l'occhio alla ricerca.
Recentemente ho scoperto che in Slovenia hanno ancora parte dell'equipaggaimento della linea di contatto armato con isolatori originali degli anni '30, così come nella zona di Trieste ci sono ancora svariati pezzi in disuso qua e là su per i pali delle linee FS.
Ma bisogna trovare le persone giuste a cui chiedere se si possono avere dei pezzi, non è semplice temo.
Quando li si trova a terra è il massmo della fortuna, a volte il palo è abbandonato nel bosco e si riescono a prendere, molti pezzi li ho avuti chiedendo ai proprietari di abitazioni se li potevo prendere, altri tramite operai della manutenzione elettrica, altri ancora provengono da scambi con altri collezionisti.
Paolo
ALn668.1207 Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 142
Iscritto il: 25/01/2012, 21:20

PrecedenteProssimo

Torna a Esperienze ferroviarie e racconti in tema

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti