Accaduto pochi giorni fa in Austria, linea delle Caravanche Villaco-Rosenbach-Jesenice.
Anche qui si fanno economie. Perciò questa linea internazionale ha visto i servizi regionali affidati ai nuovi elettrotreni Desiro, con a bordo il solo macchinista che funge anche da bigliettaio, e gran parte delle fermate a richiesta.
Il regionale in questione era da poco partito da Ledenitzen verso Rosenbach, circa a metà vi è la fermata Winkl im Rosenthal. Il macchinista ha avuto un momento di distrazione ed ha passato la fermata senza guardare se qualcuno avesse chiesto di salire. Allora ha bloccato il treno in frenatura (salita del 17 pm.) e invece di retrocedere di 250 m. è sceso giù recandosi a piedi fino alla fermata, non c'era nessuno ed è ritornato indietro. Ma ahimè, si è trovato nei guai. In caso la cabina resti impresenziata dopo un breve tempo scatta un allarme che blocca le porte laterali e di corridoio. Non aveva preso le chiavi, rimaste sul banco, e nemmeno il cellulare di servizio, quindi non poteva risalire sul treno (porte automatiche chiuse) nè chiamare qualcuno. Ritornato alla fermata trovava pure il normale telefono di servizio fuori uso, rotto. Ed inoltre sull'ultimo tratto erano già scesi tutti i passeggeri, quindi era solo, nessuno che potesse aiutarlo. Non restava che aspettare.
Infatti a Rosenbach notando che il treno non arrivava pur occupando la sezione di blocco, passato un certo tempo e non ricevendo risposta nè al cellulare di servizio nè via radio, si è staccata la locomotiva di un merci che aspettava l'incrocio (per fortuna in Austria non vi sono le divisionalizzazioni strette, il primo che c'è fa soccorso), e la si è mandata in linea con marcia a vista. Ritrovato il treno fantasma, è stato quindi possibile far risalire il macchinista e ritornare assieme a Rosenbach.
Il macchinista non è stato punito, i suoi superiori hanno detto con decisione encomiabile che tutto era derivato dalla sua intenzione di rimediare all'errore in modo da non danneggiare eventuali viaggiatori, quindi aveva agito a fin di bene.
Tuttavia il caso ripropone la questione dei treni affidati al solo macchinista. Il treno può fermarsi anche perchè il macchinista perde conoscenza, sviene (es, un infarto, un ictus) e la mancanza del capotreno impedisce in questo caso la possibilità di soccorso immediato. Infatti prima che la stazione decidesse di inviare la locomotiva in ricognizione sono passati circa trenta minuti, che in caso di grave malore possono essere fatali.