Tubi bollitori

Spazio dedicato a tutti i mezzi ferroviari a vapore

Messaggioda freelancer » 24/01/2012, 20:52

Su alcuni testi e anche su un vecchio video (doppiaggio di uno tedesco!), avevo visto che in taluni casi i tubi delle caldaie terminavano con un "cannotto" riportato, forse per poterli riusare.
Escludendo le esperienze estere, anche sull'Accomazzi (rimasto ai forni in rame) si parla di una parte terminale in rame per adattarli meglio ai fori.
In altre occasioni ho visto tubi invece perfettamente uniformi. Il Mascherpa cita una riduzione di diametro dei tubi non surriscaldatori delle S.685 con dei cannotti conici, ma qui evidentemente lo scopo era diverso, probabilmente far passare più fumi nei tubi col surriscaldatore dentro.
Oggi la situazione com'è?
Si usa ancora fare il "bordo" per dare ai tubi anche funzione di tirante (ho avuto occasione una volta di vedere il bordo, e li ho sentiti chiamare appunto "tubi-tiranti")?
Ancora una curiosità: qualcuno ha una foto di un "mandrino" o "apparecchio Dudgeon" o come cavolo si chiama? Io ne ho visto (anche usare) in video uno tedesco motorizzato, modellava i tubi (sui 4 mm di spessore, a occhio) come fossero di plastilina e da quanto avevo capito anche li allargava dietro la piastra in modo che non "perdessero". Non ho visto "fare il bordo", ma forse in Germania si usa fare altrimenti.
Paolo
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Messaggioda ZooTower » 25/01/2012, 0:51

Questo è un utensile da mandrinatura (un mandrino allargatubi, appunto).
Quello della foto è del tipo a tre rulli e forma sia l'allargamento cilindrico che il bordo, la "scampanatura".
Noi ne usiamo la versione cilindrica (facciamo scambiatori di calore); lo scopo dell'allargamento cilindrico è proprio quello di fare aderire la parete esterna del tubo alla superficie del relativo foto nella piastra tubiera, per garantire sia la tenuta meccanica (principalmente movimenti assiali di dilatazione termica) che quella alla pressione.
Allegati
mandrino.jpg
Marco
"Candeliere? Cos'è un candeliere?"
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 25/01/2012, 1:41

Sulle seguenti pagine sono descritti i tubi bollitori, il metodo di riparazione e il loro disegno.
C'è da tenere presente che questo documento è datato, mentre ora vengono usati solo tubi in acciaio lisci.
http://gigispace.xoom.it/L3/pag.21.gif
http://gigispace.xoom.it/L3/pag.22.gif
http://gigispace.xoom.it/L3/pag.37.gif
http://gigispace.xoom.it/L3/pag.38.gif
http://gigispace.xoom.it/L3/tavola_N.27.bmp
Per la mandrinatura dei tubi viene adoperato un motore multiuso ad aria compressa sul mandrino del quale viene inserito l'utensile postato sopra.
Nella seguente foto lo si vede in opera usato come trapano.
http://digilander.libero.it/gigispace/trapano.jpg
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Messaggioda freelancer » 25/01/2012, 13:53

Leggere della saldatura ossiacetilenica su ottone (e penso si parli di quella "a ottone", ossia omogenea) mi ha fatto riemergere dei ricordi: non era un lavoro semplice, me l'hanno insegnata: borace in quantità, meglio se qualcuno lo aggiunge durante la saldatura, vapori tossici degni di una guerra chimica... Ma una volta pulito, se fatto bene (no, io oggi non ci riuscirei più) era indistinguibile perfino il giunto. Oggi anche negli ITI non la insegnano più. Forse con un po' di esercizio saprei anche tornare a farla, ma non ci tengo particolarmente. A meno di non avere una buona maschera filtrante, tipo antigas, e di lavorare all'aperto.

La saldatura "a forte" sarebbe quella col castolin? Oggi almeno lo chiamano così, anche se il vero castolin è una cosa, poi ci sono una mezza dozzina di leghe specifiche (e disossidanti ugualmente specifici, spesso ben poco salutari). Che regga è notorio: mi ricordo ancora oggi dell'esperimento del mio prof. di fisica (1985) con un pentolino di cartoncino in cui ha fatto bollire dell'acqua: è bruciato solo quando l'acqua non c'era più. Siccome (si spera) in una caldaia i tubi sono sempre sotto acqua, il castolin non può fondere perchè l'acqua dall'altra parte gli sottrae continuamente calore.
Il trapano, se usato per le mandrinature (è lo stesso usato per avvitare i tiranti dei forni?) è retto da due persone mentre una terza lo "punta" oppure ha una sua incastellatura specifica per ogni impiego? Non mi pare piccolo.
Paolo
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 25/01/2012, 15:37

La saldatura dei canotti sui tubi viene fatta con il cannello usando come materiale d'apporto barrette di ferro con disossidante basico. Il Castolin, o altro materiale, viene usato per altri tipi di brasature.
Quell'attrezzatura ad aria compressa, viene comunemente usata per forare i tiranti da sostituire, poi al posto della punta da trapano vengono montati i maschi da 10 filetti x pollice di varie misure per filettare in una unica passata i fori passanti realizzati sulle due pareti del forno. Quindi viene usata per avvitare i tiranti, montandoci in punta un particolare trascinatore che si inserisce nei fori di spinatura.
A secondo del tipo di lavorazione, viene tenuto in posizione mediante una "capra" di quelle idrauliche su ruote. Tipo quelle che i meccanici usano per togliere i motori dai cofani delle auto. Generalmente ad operare suno in due.
Quella manetta superiore a forma di croce serve per l'avanzamento della punta quando lo si usa come trapano.
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Messaggioda freelancer » 25/01/2012, 22:44

Si riesce a saldare direttamente ferro con rame (parlavo dei cannotti per i forni in rame)? Mai provato.
Nella Tav.27, fig. A (a destra in basso) si parla di una "saldatura a forte". Parlavo di quella. Giusto per sapere se stavamo parlando della stessa operazione.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 26/01/2012, 0:41

Ho idea di no. Non l'ho letta, dammi tempo per farlo.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 26/01/2012, 15:03

Giancarlo Giacobbo ha scritto:La saldatura dei canotti sui tubi viene fatta con il cannello usando come materiale d'apporto barrette di ferro con disossidante basico.

Quello che ho scritto qui sopra, si riferisce alla saldatura dei canotti in ferro dolce sui tubi di acciaio.
Anche su quei pochi forni in rame rimasti vengono montati tubi in acciaio.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 30/01/2012, 0:16

Scorrendo le foto del mio archivio ho trovato questa immagine scattata durante una sosta della mandrinatura dei tubi bollitori della 625.142. Quì si vede bene l'uso che se ne fa dell'attrezzo ad aria compressa.

Immagine
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Messaggioda freelancer » 31/01/2012, 11:44

Addirittura sospeso con una gru (mi pare di vedere la "taglia" col gancio")! :shock:
Come si fa a far arrivare i tubi nel foro giusto della piastra posteriore quando li si infila? La sola cosa che mi viene è usare un tondino che "prenda" il tubo e lo guidi fino al foro in cui va montato. Un lavoro un po' acrobatico.
O hanno altri "trucchi"?
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 31/01/2012, 12:02

Quando si sostituisce tutto il fascio tubiero, si inizia dal basso e fila per fila si inseriscono tutti i tubi aiutandosi per inserirli nella maniera che hai detto tu. La taglia che dici, è quella del gancio del carro ponte.
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Messaggioda Diskro » 02/02/2012, 16:59

Queste foto d'officina mi piacciono un sacco!!Sicuro che fosse la 625 142?pensavo che era la 640 091.
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Messaggioda Michele Ginanneschi » 02/02/2012, 17:43

Quella è sicuramente la 640.091. L'ho vista (e fotografata) al Porte Aperte del 2009. La 625.142, a quello che ne so, nel 2009 era accantonata atta.
L'impossibile non esiste.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 02/02/2012, 18:51

Quella è la 625.142, è sbagliata la data della foto fatta da mia figlia che non aveva resettato il datario della fotocamera. L'ho confrontata con una fatta da più lontano.
Ad aprile 2010 era accantonata scaduta. E' stata messa in lavorazione subito dopo per farle fare a settembre il treno del centenario in occasione del porte aperte. Treno che non ha potuto più fare perchè all'atto dell'accensione si è rotto il tubo collettore al cilindro sinistro.
La foto è stata corretta.
Giancarlo
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Messaggioda Michele Ginanneschi » 03/02/2012, 9:10

Ok.
L'impossibile non esiste.
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