Manutenzione ordinaria di una locomotiva

Spazio dedicato a tutti i mezzi ferroviari a vapore

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/05/2012, 0:22

Anche se datato, questo documentario inglese sui lavori di manutenzione ordinaria su di una locomotiva a vapore fra un turno e l'altro, da l'idea di quanto c'è e c'era da fare.
http://www.youtube.com/watch?v=9fWnjd2eftY
Le macchine italiane sono leggermente differenti, ma sostanzialmente le operazioni sono identiche.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 29/05/2012, 13:49

Tutto in una notte. Formidabili.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/05/2012, 14:26

Quando le macchine erano di turno e non c'erano sostituzioni disponibili, anche da noi si operava allo stesso modo, anche in meno tempo.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 29/05/2012, 15:31

Sono nato troppo tardi :cry:
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/05/2012, 18:20

Pensa che per risparmiare tempo, l'acqua calda scaricata dalla caldaia, non veniva gettata ma una parte usata per il lavaggio interno della stessa, la restante, dopo essere stata decantata, veniva rimessa in caldaia. Cosi' l'involucro non si raffreddava e i tempi per la rimessa in servizio si accorciavano di parecchio.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 29/05/2012, 20:53

L'avevo letto, se ne trova un cenno su La regina delle locomotive. Non solo si poteva fare sulla stessa macchina ma anche se una arrivava e una seconda doveva essere accesa in quel momento: c'era una foto di una 685 che veniva scaricata e una 746 caricata (o viceversa). Credo quella particolare foto sia stata ripresa a Roma (S. Lorenzo?).
Di quanto, a spanne, si accorciavano i tempi caricando acqua a 80° circa anzichè ai 15/20° normali?
Purtroppo non conosco esperti di impianti esteri, non so se questa procedura fosse in uso anche fuori d'Italia. E che non siamo stati neppure paese di grande tradizione vaporistica. Si sa che però l'Italia è il paese dove ci si arrangia...
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 29/05/2012, 21:10

A spanne non saprei risponderti sul risparmio di tempo, se pensi pero' che oltre alla temperatura gia' elevata dell'acqua c'era anche l'inviluppo della caldaia gia' calda, il risparmio di tempo era senz'altro notevole.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda fas » 31/05/2012, 21:29

Premesso che del mondo del vapore ho ben poche conoscenze, volevo fare qualche domanda riguardo questo interessantissimo filmato.
Innanzitutto, anche sulle loco italiane, per scaricare il forno, esiste un apposito leveraggio come quello che si vede al minuto 5.25?
Poi, verso il minuto 8 c'è un operaio che con una fiamma passa attorno al fascio tubiero, a cosa serviva tale operazione? Bruciare la fuliggine?
Infine, al minuto 14.00, c'è un operaio che entra all'interno del forno: nonostante siano passate alcune ore dallo svuotamento dello stesso, non dovrebbe ancora esserci un calore elevato al suo interno?
fas Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 2123
Iscritto il: 23/12/2011, 16:28

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 31/05/2012, 22:13

Sulle macchine italiane solo su quelle con il forno particolarmente grande (746, 691) avevano le griglie mobili per permettere di scaricare il fuoco. Per le altre, per motivi di sicurezza, si preferi' adottare l'uso del gancio da infilare attraverso il boccaporto per rimuovere le griglie e scaricare i resti di carbone o il carbone ancora acceso. Per quanto riguarda la scena della fiaccola accesa nella camera a fumo, se guardi i fotogrammi precedenti, vedi che il macchinista o l'operaio preposto, prima manovra il freno, poi la leva di immissione del vapore ai cilindri. Questa operazione evidentemente veniva effettuata per verificare che non ci fossero della perdite di vapore dalla camera collettrice. Per quanto riguarda il fatto di entrare nel forno, si e' visto che la caldaia era stata vuotata per le operazioni di lavaggio successive, pertanto bisognerebbe vedere dopo quante ore dallo spegnimento ci si entrava per controllare tubi bollitori, tiranti e voltino.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda freelancer » 01/06/2012, 20:27

Avete osservato che le "portine" non avevano chiusura autoclavica ma solo a vite?
Si vede soprattutto quando fanno il lavaggio. Questo poi pare fatto a freddo: se aggiungiamo che gli inglesi non hanno mai abbandonato il forno in rame, questo si raffredda ancora più rapidamente di uno in ferro se il lavaggio è fatto a freddo.
Paolo
freelancer Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1277
Iscritto il: 28/12/2011, 19:53
Località: Friuli-Venezia Giulia

Messaggioda fas » 01/06/2012, 20:52

Grazie Giancarlo.
fas Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 2123
Iscritto il: 23/12/2011, 16:28

Messaggioda ssb » 12/10/2016, 8:05

Segnalo il sito dell'associazione 01 202 di Lyss, in particolare la loro fornitissima galleria fotografica: http://www.dampflok.ch/index.php/bilder ... dergalerie

In questa, oltre alle classiche foto dei viaggi e degli eventi legati alla locomotiva a vapore ci sono dettagliati diari fotografici degli interventi di manutenzione che fanno sul mezzo, per esempio:

Manutenzione generale: https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Tornitura di un asse: https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Riparazione di una biella: https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Etc. etc.... Tutte le foto sono commentate! Purtroppo è tutto in tedesco, ma abbastanza comprensibile con Google trad., se si conosce la materia. Ev. posso tradurre su richiesta :lol:
ssb Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 194
Iscritto il: 09/12/2014, 18:49
Località: Svizzera

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 12/10/2016, 19:15

Foto interessanti che dimostrano il comune sistema manutentivo con quello in uso nelle nostre ferrovie.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Messaggioda ssb » 13/10/2016, 9:37

Anche guardando il video che hai postato ad inizio di questo topic si vede che la manutenzione era molto simile in vari paesi.

Un dettaglio di importanza notevole, revisione della camera impermeabile ove scorre l'asta del pistone (ha un nome specifico in italiano?): https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Saldature sulla caldaia: https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Qualcosa che non si vede spesso smontato, parte inferiore del cinerario (e seg.): https://get.google.com/albumarchive/101 ... 4ZZOrRcl2c
ssb Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 194
Iscritto il: 09/12/2014, 18:49
Località: Svizzera

Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 13/10/2016, 11:32

ssb ha scritto:Anche guardando il video che hai postato ad inizio di questo topic si vede che la manutenzione era molto simile in vari paesi.

Un dettaglio di importanza notevole, revisione della camera impermeabile ove scorre l'asta del pistone (ha un nome specifico in italiano?): https://get.google.com/albumarchive/101 ... source=pwa

Presso le FS si chiamano genericamente " custodie delle contro aste dei pistoni"

Anche in Italia le pezze apportate in particolare sui forni delle caldaie per riparare i danni derivati da colpi di fuoco o per cretti vengono saldati. Ma mentre in Germania i singoli corpi delle caldaie erano, e lo sono tutt'ora, completamente saldati e uniti con chiodature fra loro, in Italia forse per colpa di una elettrificazione precoce della rete, le specifiche costruttive rimasero al vecchio metodo della completa chiodatura.
Giancarlo
Giancarlo Giacobbo Non connesso

Avatar utente
 
Messaggi: 1982
Iscritto il: 23/12/2011, 17:06
Località: Roma

Prossimo

Torna a Vapore

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite