La tragedia di Balvano.

Spazio dedicato a tutti i mezzi ferroviari a vapore

Messaggioda Macaco » 15/03/2015, 20:30

Prima di continuare ad esaminare il comportamento del personale nella stazione di Balvano propongo una panoramica alla situazione dei trasporti ferroviari del tempo ed alla circolazione su quella linea particolarmente accidentata.
Si legge in un articolo: ”L'esercizio ferroviario si svolgeva attraverso personale italiano delle Ferrovie dello Stato, rigidamente subordinato a quello Alleato.”
Un altro autore scrive: “ Le Ferrovie, unico mezzo di trasporto, erano in mano al Servizio Ferroviario Militare delle Forze Armate Alleate che se ne servivano principalmente per le necessità belliche.”
Ancora: “...Venne notato che le disposizioni per la costituzione del treno venivano direttamente dal Comando Alleato, e che comunque il personale di stazione e viaggiante non avrebbero potuto fermare il treno e chiederne la modifica.”
In proposito risulta ancor più chiara la testimonianza di Ugo Gentile, allora Capostazione in servizio nella stazione di Baragiano nella notte del 3 Marzo 1944: “ Aggiungo che di stanza a Baragiano vi erano due capistazione americani che con il principale ausilio dei ferrovieri italiani gestivano l'emergenza dopo la liberazione dai tedeschi la parte sud dell'Italia.”
Troviamo ancora conferma di tale situazione in un altro brano: “Formalmente, la direzione del movimento nelle stazioni era tenuta da funzionari italiani; in realtà, le disposizioni erano impartite dagli Alleati, che stabilivano la composizione dei treni e l'orario di partenza; per cui l'attività dei capistazione era solamente esecutiva, diretta a rendere possibile l'adempimento di quanto veniva stabilito dagli Alleati, i quali si servivano di un loro personale tecnico composto di capistazione, capitreno e deviatori, che impartivano gli ordini. Il personale viaggiante dei treni era, però, italiano.”

Alla luce di quanto sopra esamineremo prossimamente il probabile evolversi della situazione nella stazione di Balvano, prima della partenza del treno 8017.

continua...
Gaetano.
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Messaggioda ioannesg » 15/03/2015, 21:13

Domanda, che non so se può servire alla discussione. Lungo la linea che tipo di gestione era prevista ante guerra? DL, DU o altro? E come si integrava con il controllo Alleato come risulta dal post precedente?
Giovanni
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/03/2015, 11:37

Trasferisco qui la domanda fattami da Macaco sulla discussione " ACE quadro luminoso"
Macaco ha scritto:
Giancarlo Giacobbo ha scritto: ...
(Chiedo scusa ai puristi se i termini tecnici non sono appropriati).


Ego te absolvo a peccatis tuis... e per penitenza ... ci dai una sommaria descrizione delle locomotive 480 e 476. :evil: :D :mrgreen:

In particolare mi interessa sapere se le leve "marcia avanti" e "marcia indietro" agivano sulle bielle o nell'orientamento della corsa degli stantuffi. Scusami tu se non ho usato termini giusti. Ce ne puoi parlare nella sezione del vapore nella discussione sul disastro di Balvano. E se la posizione delle leve "marcia avanti" o "marcia indietro" bloccavano meccanicamente, a locomotiva spenta, movimenti a "marcia indietro" o "marcia avanti". Così some in un'auto stazionata la retromarcia impedisce alla macchina di muoversi in avanti o la prima marcia inserita ne blocca i movimenti indietro.

Al termine della prima guerra mondiale con lo spostamento del confine fra Italia e Austria, le ferrovie si trovarono a dover gestire il traffico merci sulle rampe del Brennero con macchine proprie. Poiché le 470 che erano disponibili erano poco adatte allo scopo per via del funzionamento a doppia espansione e a vapore saturo, poi con la successiva trasformazione in vapore surriscaldato con le 471/472, si cerco a ovviare al problema. Fu però decisa la costruzione di macchine a 5 assi, semplice espansione, cilindri gemelli a vapore surriscaldato rodiggio 1-5-0 con tender da 22mcq che potessero trainare con più facilità i pesanti treni circolanti su quella linea. Furono prodotte 18 macchine che svolsero egregiamente quel servizio fino alla elettrificazione della linea nel sistema trifase. A seguito di questa trasformazione le 480 vennero inviate parte in Sicilia e in parte assegnate al DL di Salerno per l'effettuazione dei treni merci sulla linea per Potenza.
Per quanto concerne alla domanda fattami, l'inversione di marci sulle locomotive a vapore avviene attraverso un dispositivo meccanico detto " glifo oscillante o settore oscillante" che ha il doppio fine di regolare il grado di immissione del vapore nei cilindri, variando di conseguenza la potenza erogata dalla macchina, e contemporaneamente permette l'inversione di marcia dalla tessa invertendo l'immissione del vapore nei cilindri. In questo "settore " scorre una biellette che comanda il cassetto di distribuzione del vapore. A macchina ferma, se questa deve riprendere la marcia a breve, questa bielletta generalmente viene lasciate nella posizione di marcia, avanti o in dietro che sia, ma se la soste deve essere prolungata, per motivi di sicurezza questa viene posta in posizione centrale. Questa posizione pone il cassetto di distribuzione in una posizione tale da chiudere completamente i canali di introduzione del vapore nei cilindri. Questo si fa perché se qualora ci fosse una perdita di vapore dalla valvola "Zara" che permette di inviare il vapore dalla caldaia ai cilindri, non si corre il rischio che la macchina si metta in movimento.
Il comando di inversione della marcia sulle locomotive FS e' sempre stato fatto mediante un dispositivo realizzato con un volantino di comando munito di manubrio che comanda una vite a più principi sulla quale impana una madrevite che con un sistema di leve agisce sullo spostamento di quella bielletta che comanda la posizione del cassetto di distribuzione e che scorre nel settore. La madrevite ha un indice che nel suo movimento si sposta lungo una scala graduata con uno zero centrale ad indicare la posizione del settore e la percentuale di introduzione.
Su parecchie macchine straniere e in particolare quelle tedesche o americane questo comando, anziché tramite volantino più vite e madrevite, avviene mediante una leva avente una serie di tacche di blocco.
Il dispositivo di inversione non blocca meccanicamente la macchina, accesa o spenta che sia, che comunque può essre spostata mediante un altro mezzo o scivolare in discesa.
Le 476 erano macchine di origine austriaca pervenute alle FS a seguito dei trattati di pace con l'Autria. Erano a 5 assi a cilindri gemelli a vapore surriscaldato , rodiggio 0-5-0. Le caratteristiche funzionali erano vicine alle 480. Il comando dell'inversione di marcia era a leva.
Giancarlo
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Messaggioda Macaco » 16/03/2015, 13:00

Che ne dite amici, il chierichetto senjor ha fatto sufficientemente penitenza ???
Secondo me è pienamento assolto...anche senza ricorre...in Cassazione... :lol: :mrgreen:

Grazie Giancarlo. :D
Gaetano.
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Messaggioda Macaco » 16/03/2015, 14:03

Prendo una pausa dalle mie “elucubrazioni” per rispondere al quesito postomi dall'amico Giovanni Giglio e ne approfitto per integrare i contenuti del post precedente. Con la dovuta premessa che non dispongo dei documenti relativi all'epoca.
==========
Domanda, che non so se può servire alla discussione. Lungo la linea che tipo di gestione era prevista ante guerra? DL, DU o altro? E come si integrava con il controllo Alleato come risulta dal post precedente?
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Probabilmente la gestione della linea doveva essere così, sia prima che dopo l'arrivo degli Alleati.
- Tratta Napoli-Battipaglia : Dirigente Centrale;
- Tratta Battipaglia- Potenza : Dirigenza Locale;
-Tratta Sicignano- Lagonegro: Dirigente Unico.

Con l'arrivo degli Alleati in zona si sono mantenuti i regolamenti ferroviari allora vigenti con alcune variazioni, restrizioni o limitazioni che vedremo in seguito.
Anche se con R.D.L. 11 febbraio 1944,n.30 il Governo Militare Alleato (A.M.G.) aveva ceduto l'amministrazione dei territori del Sud liberati dai tedeschi al Governo Badoglio, la gestione dei trasporti era rimasta in mano al 727° Battaglione Ferroviario del Military Railways Service (MRS) almeno fino al luglio del 1944. Di fatti si legge in un documento: “ Tutti gli ordini relativi all'organizzazione, al movimento e ai servizi giungevano direttamente dal MRS (Military Railways Service), ossia da generale Gray e dal colonnello Horek.”

Difatti la programmazione e l'organizzazione del treno 8017 fu fatta, principalmente, per l'invio dei carri vuoti necessari a prelevare un carico di legname, già preparato dall'American Corps Engineers, necessario per la ricostruzione di ponti nelle zone di combattimento.

Di seguito vedremo quanto peso ebbe la “sudditanza” delle FF.SS. alla M.R.S. quale concausa della disgrazia ferroviaria di Balvano.
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Messaggioda ioannesg » 16/03/2015, 14:50

Faccio una congettura giornalistica (non conosco le carte nè tanto meno gli atti) e non vuole essere una forma di accusa nei confronti di nessuno. E' una semplice ricostruzione di "fantasia" sulla sosta prolungata a Balvano.
Stazione in DL, quindi ogni decisione relativamente alla circolazione spetta al Dm e al Cs Tit. o sbaglio? I macchinisti probabilmente già arrivando verso Balvano avevano riscontrato problemi di vario genere in trazione a causa dell'umidità e del carbonaccio utilizzato. Arrivati in stazione Capotreno e macchinisti chiedono al Dm di effettuare, come da regolamento, manovre per dimezzamento e/o spostamento locomotiva. Il Dm avvisa il Cs Tit. per decidere il da farsi, e quest'ultimo, secondo le norme in vigore, cioè che ogni tipo di modifica deve sottostare al visto del 727° Battaglione Ferroviario del Military Railways Service (MRS), prova a contattarlo ma senza alcuna risposta. Poi, visto il perdurare della sosta, magari per evitare accuse di "sabotaggio" per la fermata prolungata, da paletta verde al treno. Il resto poi è cronaca.
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 16/03/2015, 16:09

Giovanni Giglio mi ha preceduto, in parte, con la sua ricostruzione “giornalistica”. Dico in parte perché ho altri elementi (probabilistici) su cui ragionare, procedendo con gradualità nella mia “personale” inchiesta.
Ultima modifica di Macaco il 16/03/2015, 16:37, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ioannesg » 16/03/2015, 16:27

Ops.... pardon, non volevo rubare la scena. Mi incenerisco da solo.
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 16/03/2015, 16:36

Figurati, Giuvà. Anche io nella mia personale ricostruzione faccio delle ipotesi basate solo su qualche cosa raccolta sul web. Pensa un poco che quella sosta a Balvano alcuni autori la consideravano "normale accudienza" per caricare al massimo la pressione delle locomotive prima di affrontare la salita. Io ho solo "ipotizzato" un intervento presso il Cs Titolare per far modificare la composizione del treno. Leggimi e nel prosieguo capirai come anche io annaspo ...su binari scivolosi.
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Messaggioda ioannesg » 16/03/2015, 16:56

Per questo ti avevo chiesto ragguagli se fosse stata in DU o DL o altro... (che poi, con la presenza di DM e CS, in DU non poteva essere... rimbambito io a pensarlo..). La conferma della DL dava realismo alla mia congettura...
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 16/03/2015, 18:01

E qui ti sbagli, caro Giovanni. Ad Omar l'avrei anche perdonata un'affermazione del genere...ma a te NO!!!
Anche su linee a DU possono esserci delle stazioni rette da DM per le funzioni che debbano svolgersi in quelle stazioni (consistenti manovre, formazioni treni, stazioni di diramazione, ecc.)
Ricordo, negli anni sessanta, sulla Sibari-Cosenza (al tempo del DU) ben quattro stazioni rette da DM, oltre alle due estreme.
Castiglione Cosentino (diramazione con la linea per San Fili e Paola), Spezzano Albanese (diramazione per Castrovillari, Ferrovie Calabro-Lucane), Mongrassano-Cervicati e San Marco-Roggiano. Tra queste due stazioni vi era un servzio particolare a causa di un tratto acclive tra le stesse. I treni merci provenienti da Sibari venivano dimezzati a San Marco e la prima parte, arrivata a Mongrassano, restava li stazionata in attesa che li locomotore diesel ritornasse a San Marco a prelevare la seconda parte. Anche la Paola-Cosenza era a DU ed a San Fili, presenziata da DM, avveniva il giro della locomotiva a vapore con la ruota dentata. Cioè, in entrambi i sensi acclivi la locomotiva doveva stare in coda in salita mente nella discesa veniva posta in testa al treno.
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Messaggioda ioannesg » 16/03/2015, 18:17

Mi sono espresso male tra parentesi... sottointendevo aggiungere "non essendo Balvano stazione diramazione, capotronco, sede di deposito o officine od altro"
Giovanni
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 16/03/2015, 19:08

Macaco ha scritto:....Anche la Paola-Cosenza era a DU ed a San Fili, presenziata da DM, avveniva il giro della locomotiva a vapore con la ruota dentata. Cioè, in entrambi i sensi acclivi la locomotiva doveva stare in coda in salita mente nella discesa veniva posta in testa al treno.

Il giro macchina veniva effettuato anche Falconara Albanese per i treni da Paola.
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Messaggioda Macaco » 17/03/2015, 10:23

Sospendiamo un attimo il discorso su Balvano per dare una doverosa risposta al mio caro amico e chierichetto senjor Giancarlo. E' vero che anche a Falconara Albanese avveniva il giro macchina, ma non era la regola. C'erano in ballo delle variabili che facevano sceglere al DU in quale stazione (Falconara o San Fili) far passare la locotender 980/981 dalla coda alla testa, ai treni provenienti da Paola. Provo ad illustrare i motivi di queste scelte:
- Molto dipendeva se i tren erano in orario. Non sempre le vetture da aggiungere a Paola e provenienti da Roma arrivavano in tempo utile senza provocare ritardo ai treni da inoltrare sulla cremagliera.
Da ciò nasceva la necessità di spostare gli incroci e se in una stazione c'erano già due Aln incrocianti non si poteva mandare là un terzo treno che, per giunta doveva anche manovrare.
- Manovrando a Falconara c'erano inoltre sia vantaggi che svantaggi, entrambi scaturenti da situazioni tecnico-normative. Esaminiamoli, rammentando che il treno parte spinto da Paola.
a) - Vantaggi - Il tratto di linea tra Falconara e San Fili è senza cremagliera per cui se la locotender viaggia in testa, trainando, la velocità del treno può raggiungere la velocità massima consentita dal mezzo di trazione (40 km/h), invece dei 25 km/h previsti per un treno spinto (*) . Di conseguenza c'è un recupero del ritardo sia sulla percorrenza che sulla sosta a San Fili. Il giro della locotender è stato già fatto ed il treno può affrontare la discesa sulla cremagliera in tutta sicurezza con il mezzo di trazione in testa.
b) - Svantaggi - Falconara era una stazione retta da Assuntore (Aiutante di Movimento) e le manovre venivano gestite dal Capotreno, con scambi di dispacci tra Assuntore, Capotreno e DU (**). Maggiori perditempi rispetto alla manovra fatta a San Fili dove c'era il DM che operava in piena autonomia.

La velocità della locotender sulle rampre a cremagliera era fissata in 15 km/h mentre le Aln potevano arrivare anche a 20 km/h.

(*) PGOS. Prefazione Generale Orario Servizio - Cap V I- Art.65 -Tabella 29 - Caso 7.
(**) ISDU. Istruzione Esercizio Dirigente Unico - Art. 14 - Manovre e stazionamenti.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 17/03/2015, 11:46

Caro Don, non voglio entrare in polemica con te che in materia sei preparatissimo, ma siccome mia moglie è di San Lucido, io ho passato parecchie giornate sia nella stazione di San Lucido ,sia in quella di Falconara Albanese dove avveniva il giro macchina. Tutti i treni da me veduti, sia in arrivo da Paola effettuavano questo tipo di manovra. Da Paola il treno partiva spinto e a Falconara avveniva il giro macchina che rimaneva in testa fino a Cosenza. Per i treni da Cosenza la macchina era in testa fino a Rende, qui si faceva il giro macchina che rimaneva in coda fino a San Fili, dove poi tornava in testa al treno fino a Paola. È vero che di treni a vapore negli ultimi anni nell'arco della giornata ne venivano fatti pochini, ed erano solo effettuati per trasferimento materiali o per la sola vettura diretta da Roma per Cosenza e v/v. Questo avveniva alle prime ore del giorno o alla sera tardi. Gli incroci fra ALn avvenivano generalmente o a San fili o a Falconara, e se c'era un treno a vapore in linea, questo veniva fatto attendere in una di queste due stazioni per far fare l'incrocio delle ALn nell'altra.
Quelle normative che hai menzionato, forse si riferiscono a tempi più lontani, perchè sulla P.G.O.S. del 1963 non se ne fa più menzione.
Allego il FL della linea.
FL-Paola-Cosenza.jpg

un orario dell'inizio del servizio datato 1916
orario 1916.gif

e un orario del 1937
orario 1937.gif


https://m.youtube.com/watch?v=AlPTrTt39UA
Giancarlo
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