Scoli acque

Spazio riservato alla tecnica della sede ferroviaria (opere civili e armamento) e alla trazione elettrica

Messaggioda freelancer » 17/02/2012, 16:56

In che modo sono disposti in genere gli scoli delle acque piovane alla base della sede ferroviaria? Ne esistono immagino di più tipi diversi a seconda della zona attraversata e delle condizioni atmosferiche prevalenti. Sono normati?
Paolo
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Messaggioda Macaco » 17/02/2012, 18:10

Credo che Iacopo potrà dirci qualche cosa in merito.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 17/02/2012, 21:04

Non conosco le normative a riguardo ma dubito che esista qualcosa che non è normato in ferrovia a livello di sovrastruttura e sede stradale.
Diversa è la situazione degli scoli che non riguardano strettamente la sede ma solo le opere di difesa della stessa. In quel caso non ti so dire se esistano normative ma disicuro se ci sono esse sono meno stringenti perchè ogni caso è diverso dall'altro.
Visto che non mi sono mai addentrato in letture specifiche sul tema, la mie esperienza è principalmente "sul campo" ovvero deriva dalla osservazione delle canalizzazioni in opera lungo le linee. In particolare sulla mia amata Fano Urbino, durante le operazioni di pulizia dagli arbusti cui prendo parte mi concedo volentieri delle pause per individuare e spesso seguire nella boscaglia queste canalizzazioni che in certi casi sono davvero imponenti. Nonostante si tratti di una linea secondaria e realizzata (il tratto in questione) 120 anni fa, il più delle volte sono presenti scoli da entrambe le parti e sono di dimensioni anche notevoli (larghi oltre un metro). Il più delle volte confluiscono in appositi "pozzi" che però non sono mai profondissimi. La gran parte di essi serve a sottopassare la linea ed infatti se in quei punti ci si porta dal lato opposto del binario si vede uscire il canale dal rilevato attraverso uno stretto ponte. In un numero più limitato di casi si trovano invece autentici canali larghi anche 4 metri che sarebbe bello vedere all'opera sotto un temporale. Ancora più affascinanti sono le canalette lungo i tratti in trincea molto alta: in certi punti partono anche da 500-600 metri di distanza e corrono per lo più parallelamente al tracciato con pendenza costante. Dato lo stato di degrado in cui versa la linea queste opere sono spesso dissestate e ci è stata segnalata anche la presenza di animali selvatici morti in alcuni pozzetti. Tuttavia è ancora possibile intuire quanto fossero ben fatte.
Le opere che ho visto sulla linea citata sono vecchissime, probabilmente originali dell'800 e nonostante questo sono così imponenti che posso dirti senza mezzi termini che in ferrovia le opere idrauliche rivestono un ruolo fondamentale non solo oggi ma da sempre. Come a dire che al pari del binario, al pari della catenaria, al pari degli impianti di segnalamento, lungo le ferrovie corrono canalizzazioni per lo scolo delle acque che anche se meno interessanti, sono altrettanto complesse.
Per dati certi attendo anche io l'intervento di Iacopo.
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Messaggioda Iacopo » 20/02/2012, 19:29

Ciao a tutti, mi scuso in anticipo per la mia latitanza ma per vari impegni non seguo il forum con assiduità, spero di togliervi qualche curiosità però!
Il rapido smaltimento delle acque meteoriche è una caratteristica fondamentale che la piattaforma stradale (ovvero la parte della sovrastruttura ove è disposta la massicciata) deve possedere perchè il loro ristagno è la causa principale degli inquinamenti della massicciata e di conseguenza della diminuzione della sua stabilità.
Le acque dopo essere precipitate ed aver attraversato velocemente lo strato di pietrisco (con grandissima capacità drenante) grazie alla pendenza della piattaforma si riversano verso le banchine (la parte di questa lasciata scoperta dal ballast) e da qui allontanati dal corpo stradale verso i fossi di guardia in diversi modi a seconda che questo si trovi in trincea, a mezza costa o in rilevato.
Nel primo caso queste vi finiscono direttamente ed i fossi hanno pendenza tale da convergere verso il centro della trincea o da divergere verso le estremità per poi essere convogliate in veri e propri tombini.
Nel secondo caso il fosso di guardia al disotto del muro di controripa (muro di sostegno verso monte) termina con pendenze previste come nel primo caso in un tombino collegato ad un sifone (attraversamento idraulico della sede ferroviaria) per sboccare da un'apposito scolo nel muro di sottoscarpa (muro di sostegno verso valle), mentre il fosso relativo a quest'ultimo al termine delle pendenze sfoga direttamnte negli appositi scoli.
Nel terzo e più ricorrente caso, ogni 10 metri circa, vi sono delle vere e proprie canalette di scolo realizzate a distanze variabili tra i 10 e i 20m costituite nelle realizzazioni recenti da embrici prefabbricati uguali a quelli per uso stradale le quali terminano nei consueti fossi di guardia a loro volta aventi pendenza verso fossi/canali irrigui ecc.
In epoche passate però, queste ultime canalette non erano utilizzate o nelle linee principali erano ricavate in terra mediante scavi e spettava al personale della linea effettuare la cosiddetta "regolarizzazione delle banchine" in cui nel materiale terroso depositatosi su queste ultime si scavano solchi di larghezza di 20cm a distanza non superiore a 4m. Ciò che da allora non è cambiato è la pulizia delle cunette stesse, dei tombini (da considerarsi anche come attraversamenti della sede con luce inferiore a 1m) e naturalmente dei fossi di guardia.

Riporto qui di seguito un'illustrazione esplicativa della regolarizzazione da un compendio per il personale della linea ed una foto di linea di nuova realizzazione con le cunette costituite da embrici prefabbricati.
20022012114.jpg
regolarizzazione banchine.
Allegati
30112010870canalette.jpg
Linea AV/AC canalette.
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Messaggioda Macaco » 20/02/2012, 20:14

Grazie Iacopo. Sono proprio questi "commenti tecnici" che mi aspettavo e che, puntualmente, sono arrivati. Gradito molto il raffronto tra presente e passato. Spero che tu possa trovare più tempo da dedicare a soddisfare le nostre curiosità. ;)
Gaetano.
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Messaggioda Iacopo » 20/02/2012, 21:47

Per quel poco che so o su cui posso documentarmi ben volentieri, vi chiedo solo un pochino di pazienza!
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Messaggioda fas » 21/02/2012, 11:11

Grazie per la descrizione.
Tutti gli argomenti relativi ad armamento, sede e opere civili sono ben accetti :P , dato che se ne sente molto raramente parlare sui forum.
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Messaggioda freelancer » 08/03/2012, 13:22

Su ponti e viadotti in muratura (comunque non metallici), come viene effettuato lo scolo acque? Ci sono aperture sui fianchi o le acque vengono condotte fino a scoli disposti alla fine del manufatto?
Paolo
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Messaggioda Giovanni Fvm » 08/03/2012, 20:47

Per lo meno sui viadotti più moderni penso che ci siano delle condotte apposite (tipo grondaie ma con portata superiore). Su quelli più vecchi (tipo ad archi in muratura) sinceramente non ho memoria di scoli particolari. Penso che le acque vengano lasciate defluire ai lati dalla pendenza della pavimentazione e, nella parte centrale con ballast, ci sono degli scoli che escono sotto l'arcata. Ricordo di aver visto alcuni di questi ponti con dei "getti" di acqua uscire proprio dalla parte centrale dell'arco mentre pioveva o anche nelle ore successive.
Però potrei sbagliarmi.
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