Apparati Centrali Idrodinamici (ACI)

Spazio dedicato agli impianti IS (scambi, segnali, apparati, sistemi di blocco e di telecomando)

Messaggioda freelancer » 03/01/2012, 23:00

Essendo stata riprodotta per molto tempo in scala, moltissimi modellisti hanno avuto sui propri plastici la riproduzione di una cabina di Apparato Centrale Idrodinamico (ACI), con il classico accumulatore di pressione esterno, relativamente pochi sapevano cosa riproducesse.
Sui veri ACI c'era anche un articolo su I Treni (credo il n°102), ma una cosa non ho capito: dato che il fluido operante doveva scaricarsi in un serbatoio a pressione inferiore (immagino atmosferica) per far funzionare il tutto, come si ricaricava l'accumulatore idraulico? C'era una pompa automatica o gli operatori dovevano accenderne una quando vedevano che il peso dell'accumulatore era sceso troppo?
Interessante il fatto che gli ACI non avessero un vero e proprio fermascambio ma un sistema di sicurezza che impediva la manovra se c'era qualcosa sul deviatoio: con quelle pressioni il rischio di una rottura in caso di inceppamento era altissimo.
Paolo
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Messaggioda Macaco » 03/01/2012, 23:24

Questo è pane per le robuste mandibole del nostro Vescovo. ;)

Il Don, per quanto vecchio e pratico del mondo possa essere, non è depositario di quelle conoscenze antiche. :(
Gaetano.
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 04/01/2012, 1:19

Non è per togliere autorità al nostro beneamato Vescovo ma la risposta è semplice. Il fluido veniva scaricato in un serbatoio a pressione atmosferica, successivamente, quando il pistone che generava la pressione scendeva sotto ad un certo livello, mediante una pompa si prendeva il fluido dal serbatoio e lo si rimandava sotto pressione. Si poteva usare una pompa elettromeccanica o in caso d'emergenza una manuale.
http://www.viagginellastoria.it/archeol ... scambi.htm
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 10:05

Grazie al chierichetto senior la cui preparazione è di notevole entità nel vasto campo della tecnica ferroviaria. Però chiamavo in causa Pietro per lo specifico nel funzionamento dell'ACI in riferimento alla fermascambiatura dei deviatoi. Giancarlo il mio intento è quello di creare una squadra e mettere a disposizione di tutti gli avventori l'apporto che gli stessi possono dare. Perciò nessuna remora a dire la propria. :D
Gaetano.
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Messaggioda merlotrento » 04/01/2012, 12:10

se non ricordo male, nei piccoli impianti la pompa era solo manuale...
pietro
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Messaggioda merlotrento » 04/01/2012, 12:22

negli ACI i deviatoi, per i quali le regole prevedevano il fermascambio, erano fermascambiati dal cosidetto "fermascambio rotativo" Bianchi.
il "pedale" ( lunga barra metallica che ruotava, durante la manovra del deviatoio, portandosi da un livello inferiore al fungo della rotaia ad un livello superiore per tornare a fine manovra ad un livello inferiore, invece impediva la manovra di un deviatoio occupato od in procinto di esser occupato da rotabili cioè faceva, meccanicamente, le veci del circuito di binario di immobilizzazione.......in alcuni ACI del primo 900 poteva esser previsto anche il pedale di occupazione di stazionamento.Era posto a metà stazionamento e collegato alla leva del segnale...i veicoli in sosta andavano raggruppati in modo da impegnarlo e così impedire l'apertura del segnale di protezione a binario occupato
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Messaggioda freelancer » 04/01/2012, 15:30

merlotrento ha scritto:se non ricordo male, nei piccoli impianti la pompa era solo manuale...
pietro

Sì, anche nello schema indicato da Giancarlo è così.
Più o meno quanto era la capacità di liquido totale? A vedere quelle poche foto, non doveva passare più di mezzo litro a manovra.
Non doveva essere una vita facile quella degli operatori ferroviari allora (non che lo sia neppure adesso, visti i tagli cui sono sottoposti anche loro)
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 04/01/2012, 17:08

Non credo che la quantità di liquido per manovra fosse inferiore al mezzo litro, considerando che la superficie del pistone più grande era il doppio di quella del minore che stava costantemente sotto pressione, la corsa che doveva fare era almeno di 20 centimetri per garantire un giusto spostamento degli aghi dello scambio. Ricordo che nell'impianto ACI di Roma san Pietro bastavano poche manovre per l'effettuazione di un incrocio per fare abbassare di molto il contrappeso. E' vero però che lo stesso impianto comandava anche i segnali ad ala.
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Messaggioda andm » 04/01/2012, 18:31

Tra l'altro, mi sembra che la manovra dei deviatoi richiedesse un doppio circuito idraulico: uno di comando e uno di controllo della posizione degli aghi: proprio come nel caso di manovra elettrica, era possibile portare la leva di comando a finecorsa solo se il cilindro in cabina che ripeteva la posizione degli aghi andava a fine corsa.

Riguardo al pedale, come interveniva sul circuito di manovra? era movimentato dal circuito idraulico di manovra e interveniva con una valvola meccanica su di esso per interrompere la manovra?
Riguardo il fermascambio, invece, era manovrato da una leva diversa?
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 04/01/2012, 21:13

andm ha scritto:Tra l'altro, mi sembra che la manovra dei deviatoi richiedesse un doppio circuito idraulico: uno di comando e uno di controllo della posizione degli aghi: proprio come nel caso di manovra elettrica, era possibile portare la leva di comando a finecorsa solo se il cilindro in cabina che ripeteva la posizione degli aghi andava a fine corsa.

Ricordo che a Roma san Pietro, durante la manovra degli scambi l'operatore guardava solo in direzione dello scambio da comandare senza prestare attenzione al banco delle leve.
Riguardo il fermascambio, invece, era manovrato da una leva diversa?

Ricordo altresì, in gioventù a Vicenza, di aver studiato da vicino i fermascambi del bivio Bacchiglione posti sulla Milano Venezia tra le linee per Schio e Treviso.
Era un'asta posta all'esterno e incernierata sulla rotaia in corrispondenza dello scambio che in concomitanza del movimento degli aghi si alzava e compiendo un arco di cerchio si adagiava dall'altra parte compiendo una rotazione di circa 180°. Quando il treno giungeva sul punto,il cerchione copriva l'asta impedendo di effettuare qualsiasi movimento degli aghi. Dubito che avesse un comando separato, perché a mio giudizio non era necessario che ci fosse.
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Messaggioda fas » 04/01/2012, 21:40

Visto che siamo in tema, ne approfitto per inserire l'immagine dell'accumulatore dell'ex-ACI di Sondrio, recentemente restaurato.

accumulatore.JPG
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Messaggioda Il Razziatore » 04/01/2012, 21:50

Non so perché ma io me li ero immaginati dalle illustrazioni ( non l'ho mai visto dal vivo ) molto più grande... in tutte le illustrazioni che ho visto c'era la cabina scambi su due piani ( con annessa scaletta esterna ) e il grosso accumulatore alto quanto ( se non forse di più ) della cabina... insomma qualcosa di "grosso"... mentre questo nella foto è decisamente "domestico"...
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Messaggioda Macaco » 04/01/2012, 21:52

Passi questo messaggio, ma il prossimo lo cancellerò se non vai a presentarti. Capito Razziatò! :evil:
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Messaggioda andm » 04/01/2012, 23:26

ahia.. io fino a domani non prendo più caffè, non si sa mai...

Giancarlo: interessante e strano questo fermascambio.
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Messaggioda merlotrento » 04/01/2012, 23:36

...mi sembra che continuiate a confondere il fermascambio rotativo col pedale di immobilizzazione..sono cose ben distinte sia per funzione che per modalità costruttive e di funzionamento!!!..vedrò appena posso di inserire qualche schema
qualcosa c'è qui...ma purtroppo non è ancora disponibile la parte relativa a fermascambi e pedali
http://www.segnalifs.it/
cliccare Download
http://www.segnalifs.it/public/aci_c1.pdf
pietro
..molto semplificando: manovrando la leva la prima cosa a muoversi era il pedale ..solo se questo si poteva sollevare il liquido in pressione arrivava al pistone ed allora iniziava la manovra..dapprima ruotava il fermascambio dell'ago accosto fino a liberarlo, quindi si muovevano gli aghi..indi completato il movimento, ruotava il fermascambio dell'ago ora accosto(cioè quello che a inizio manovra era discosto): il completamento della rotazione portava al controllo idraulico(invio di liquido in pressione) in cabina..e solo allora era possibile portare a fine corsa la leva
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