Servizi Commerciali: figli di un Dio Minore.

Spazio dedicato agli argomenti riguardanti le ferrovie italiane in generale

Messaggioda Macaco » 31/12/2011, 16:28

Proprio così. Figli di di un Dio Minore. Poco conosciuti allora ed addirittura scomparsi oggi. A livello informativo cerchiamo di rimediare attingendo ai ricordi.

Tristi ricordi di quando le merci viaggiavano in treno, i magazzini sempre pieni, incassi notevoli e ti facevi un mazzo non indifferente se cumulavi le funzioni di DM e Capo Gestione di Viaggiatori, Bagagli e Merci. Ce ne sarebbero di cose da raccontare. Ne dico solo alcune al volo. La terminologia generica di "collo" era necessaria per distinguere un servizio offerto in quanto "bagaglio" indicava ben determinate merci ammesse a viaggiare nei bagagliai dei treni viaggiatori (compresi gli espressi). Il collo invece poteva essere spedito a Messaggerie Piccole Partite oppure a Collo Espresso. Le differenze (di prezzo, velocità di resa, di cose ammesse, di peso, di volume) erano tante ma quella sostanziale era che i colli espressi viaggiavano con i treni viaggiatori (al pari dei bagagli) mentre le PP affluivano e defluivano dai Centri Raccolta Messaggerie con circuiti camionistici (gestione a carico dell'Istituto Nazionale Trasporti). Da qui proseguivano in camion o carri verso altri CRM. La spedizione dei bagagli era sempre in porto franco ed avveniva con appositi bollettari bianchi. I C E e le PP avevano la possibilità di essere spediti in porto franco od in porto assegnato, a seconda se pagava il mittente oppure il destinatario. In porto assegnato la merce viaggiava accompagnata dalla lettera di vettura. In porto franco il mittente poteva scegliere se usare la lettera di vettura oppure il bollettario (scontrini). La differenza era solo nella modalità del ritiro alla stazione di arrivo: la merce spedita con il bollettario poteva essere ritirata solo presentando lo scontrino (rilasciato all'atto della spedizione presso la stazione mittente) mentre per i colli viaggianti con la lettera di vettura bastava la firma del destinatario sull'apposito registro "uscita merce". Per oggi basta. Proseguiamo, magari, domani.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda E 645 063 » 31/12/2011, 17:13

sono sempre magnifici i tuoi racconti!!!! e fanno capire a noi giovani cosa abbiamo perso.........
Il fischio della locomotiva è sinonimo di civiltà...............
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Messaggioda Macaco » 31/12/2011, 17:37

""...vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare...", resta però attento e ne leggerai delle belle. I predecessori di Moretti non furono da meno nell'affossare le ferrovie.
Gaetano.
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Messaggioda E 645 063 » 31/12/2011, 17:59

il male delle Ferrovie,secondo me,è nato quando sono diventate un ente e poi una spa.....e li si è cominciato a parlare troppo di bilanci,perdite utili,ecc ecc.......sbaglio?
Il fischio della locomotiva è sinonimo di civiltà...............
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Messaggioda Macaco » 31/12/2011, 18:15

...porta pazienza...che ti racconto tutto. :)
Gaetano.
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Messaggioda E 645 063 » 31/12/2011, 18:31

non vedo l'ora......mi piace come argomento.....
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Messaggioda Macaco » 01/01/2012, 16:09

A proposito dei carri misti mi ricordo della grossa pinza a punzoni mobili con cui si schiacciavano i piombi che sigillavano la chiusura dei carri. I punzoni mobili erano di due tipi: uno per i giorni ed uno per i mesi; erano custoditi in una scatola di legno. Anche i piombi-sigilli erano di due tipi: uno con spago ritorto e resistentissimo ed un altro con reggette metalliche; i piombi con lo spago avevano due fori attraverso cui passavano i due capicorda che venivano annodati e restavano schiacciati all'interno del piombo; i piombi con le reggette avevano un solo foro rettangolare entro cui le estremità sagomate delle reggette venivano incastrate le une dentro le altre prima della punzonatura. I piombi, come quelli più piccoli usati per la piombatura degli enti di sicurezza, avevano una aletta numerata; in stazione vi erano due registri: uno per i piombi applicati ed un uno per quelli levati; su tali registri, cronologicamente, si registravano le operazioni effettuate con il relativo numero del carro a cui i piombi venivano tolti od applicati. Il punzone, oltre la parte mobile, aveva l'altra parte fissa con inciso il nome della stazione, così sul piombo da una parte veniva stampigliata la data e dall'altra il nome della stazione.
Gaetano.
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Messaggioda Taurus 541 » 01/01/2012, 16:28

Che bello leggere i tuoi racconti ferroviari!
Gabriele
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Messaggioda Macaco » 01/01/2012, 16:42

Ce ne saranno ancora e per tutti i gusti degli avventori. Anche per quelli più esigenti. Come ha potuto notare chi si è andato a leggere le mie lezione messe a disposizione di Fas in formato PDF.
Gaetano.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 01/01/2012, 19:38

Sono ricordi importanti.
Secondo voi, visto che si è detto che guardare ai bilanci è stato un male per le ferrovie (e condivido questa tesi), vi chiedo: questi servizi erano in perdita? Oppure si è semplicemente preferito spostarli su altri vettori di trasporto per dare meno spese ma anche meno guadagni al treno?
Per altro il trasporto di merci non solo come avviene oggi verso interporti e grandi scali, ma anche verso piccole destinazioni, era un servizio che dava molta più ragion d'essere a tante ferrovie che vanno scomparendo... per non parlare della posta...
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Messaggioda Macaco » 02/01/2012, 11:09

Torniamo a parlare delle merci che una volta viaggiavano per ferrovia. Le bici e le moto erano la croce delle stazioni balneari. Durante i mesi estivi non c'era un treno che non facesse ritardo per carico e scarico di tale merce. Anche i ferrovieri approfittavano dei Buoni Bagaglio per non far mancare niente alla famiglia in villeggiatura. Anche io spedii un canotto ai miei figli, al mare sulla riviera ligure di ponente. Naturalmente in una grossa valigia e dichiarando "effetti usati" per ottenere la spedizione a Bagaglio.
Passo a parlarvi di un paio di concetti rognosi: tassazione a volume e trasporto degli animali.
Tutte le merci trasportabili PP e CE (oltre alle differenze già dette sulla modalità d'inoltro) venivano tassate, oltre che sulla distanza, anche a seconda della loro natura, prevedendo il conteggio del peso reale oppure del raddoppio o del triplo del peso stesso. Una tassazione speciale si aveva per determinate merci ingombranti. In tali casi si tassava non il peso ma il volume d'ingombro. Perciò provate ad immaginare i ferrovieri di un tempo, armati di un metro a stecche o di un nastro metrico da sarto, tutti intenti a prendere le misure di quei colli, calcolarne il volume per determinare, con altri calcoli, il peso tassabile.
Gaetano.
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Messaggioda Taurus 541 » 02/01/2012, 11:28

Scusate l'ignoranza, ma queste merci viaggiavano sui carri merci del collettame agganciati ai normali treni viaggiatori?
Gabriele
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Messaggioda andm » 02/01/2012, 12:18

Nel mio piccolo, posso dire di aver utilizzato, in passato, il servizio di spedizione dei bagagli.
Per parecchi anni trascorrevo la villeggiatura coi miei in montagna, in Cadore, e il trasferimento avveniva in treno, pe mia somma gioia. Eravamo in 7 (in 5 noi e 2 nonni) e spedivamo almeno 5 o 6 valigie col treno; dopo averle preparate le mio papà le chiudeva con spago e un piombino, e poi le portava in centrale o a garibaldi. Poi a Calalzo le andavamo a ritirare.
Mai una volta sono arrivate in ritardo o danneggiate. Per noi era veramente comodo.
Andrea
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Messaggioda ioannesg » 02/01/2012, 12:40

Racconto simile a quello di andm me lo hanno fatto i miei genitori, che mandavano il baule come spedizione e loro viaggiavano tranquilli senza troppa roba appresso (erano 5 figli, quindi meglio avere le mani libere...)
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 02/01/2012, 13:33

Taurus 541 ha scritto:Scusate l'ignoranza, ma queste merci viaggiavano sui carri merci del collettame agganciati ai normali treni viaggiatori?


Ricordami di parlarne in dettaglio, attingendo a ricordi di esperienze vissute, più avanti. :)
Gaetano.
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