Raccordi

Spazio dedicato alle stazioni e ai grandi nodi urbani della rete RFI

Messaggioda Il Razziatore » 24/04/2012, 21:12

Alex Corsico ha scritto:Per esempio è così al raccordo Hupac di gallarete che è dotato di un ACC ed è in manutenzione ai privati.
ciao


un raccordo con un ACC? Qualcosa mi dici che non è giunsto un binarietto sperduto che entra in un cappanone ( tipo il raccordo di anagni )...

finora ho sempre visto tutti raccordi con deviatoio manuali...
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Messaggioda Il Razziatore » 24/04/2012, 21:21

Macaco ha scritto:@ Alex. All'Hupac di Gallarate ci sono due apparati e due distinte zone di giurisdizione.

- ACEI - RFI - Cinque binari di presa e consegna materiali. Di quell'impianto, come altri, ne ho seguito la nascita e l'ho tenuto a ... battesimo ... facendo il primo turno assieme al DM.

- ACC - HUPAC - sorto successivamente. Controlla l'interno del raccordo vero e proprio, e regola il prelevamento ed il piazzamento dei materiali dai cinque binari di RFI, in accordo con il DM di Gallarate Hupac Rfi.


Visto che stiamo parlando di raccordi perché non spiegare ( bene ) come funzionano e cosa sono i binari di presa/consegna? C'è li hanno tutti i raccordi?


Macaco ha scritto:
Alex Corsico ha scritto:Li conosco bene entrambi :) li ho starvolti parecchio.........

naturalmente il secondo (l'ACC) è in manutenzione ai privati.

Cmq anche il primo impianto non è di prprietà RFI, ma di Hupac che l'ha costruito, e ne mantiene i costi.

ciao


Semmai ne ha sopportato in parte i costi di costruzione. Dell'ACEI così come di tutto l'impianto, utilizzando vari materiali riciclati. Compresi gli scambi ed i fili della linea aerea. Ricordo ancora, dopo oltre 15 anni, le tribolazioni avute prima che l'impianto iniziasse a funzionare nel modo dovuto.


Sono confuso devi dire. Io ho sempre pensato che i binari di presa/cosegna ( come tutto il raccordo a dire il vero ) fosse ( almeno utilmamente ) privato al 100% di RFI fosse solo lo scambio che immetteva in stazione/linea...
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Messaggioda piomboadaletta » 27/05/2012, 8:35

Tre mesi fa Rail Cargo Austria ha iniziato a ragionare con parecchie aziende che gia serve nel Nord Est sulla praticabilita' di un servizio a carro diffuso naturalmente censendo e ragionando sull'infrastruttura esistente. Appena il ns grande Mauro lo ha saputo ha convocato Himmler (poi un giorno vi dico chi e' !!) e gli ha ordinato di preaprare il piano per la deferroviarizzazione del friuli (ve la ricordate la germanizzazione della polonia) 15 Giorni dopo e' apparso il piano.
Li sopra stava scritto che sparivano il 90% dei binari a Gemona, Cervignano Smistamento diventava fermata, saltavano e venivano tagliati qualche decina di comunicazioni, scambi, binari di precedenza, Villa Opicina veniva tosata, insomma una carneficina.

Fortunatamente, diversamente dalla ignavia piemontese riferita alle linee locali c'e' stata una sollevazione popolare e l'assessore a trasporti e infrastrutture ha detto a RFI che queste macro scelte non le prendono loro, loro gestiscono quello che c'e' e basta. Anche sul Piccolo di Trieste mi dicono che ci sono stati parecchi articoli.

E sembra che al momento la morettizzazione del Friuli sia scongiurata

Saluti
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Messaggioda piomboadaletta » 27/05/2012, 8:42

Nel progetto di Rfi pesanti dismissioni di binari un po’ ovunque, da Tarvisio a Trieste, che avrebbe vantaggi solo in porto
RICCARDI POLEMICO Reagiremo a ogni tentativo di chiusura, ma prima ci siamo presi il mese di maggio per riflettere su cosa condividiamo o meno
TRIESTE Chiusure di linee, dismissioni, riduzioni di binari. La mannaia delle Ferrovie dello Stato sta per abbattersi sul Friuli Venezia Giulia. Per il momento si tratta di un’ipotesi di lavoro, ma la lista degli interventi che Rfi (la controllata delle Ferrovie che gestisce la rete) si appresta a mettere in atto in regione risulta inquietante. Talmente inquietante che lo stesso assessore ai Trasporti, Riccardo Riccardi, parla di un mese di analisi prima di iniziare al alzare le barricate se le intenzioni dovessero diventare realtà. Gli operatori economici non parlano volentieri, i vertici di Rfi a Trieste non rilasciano dichiarazioni e l’assessore nega di avere ricevuto alcuna lista di interventi, pur ammettendo che il problema esiste ed è già oggetto di trattativa. «Noi reagiremo ad ogni tentativo di chiusura, ma prima di arrivare a ciò ci siamo presi il mese di maggio per capire cosa condividiamo o meno. Gli operatori analizzeranno con Rfi la loro situazione e poi discuteremo di un eventuale intervento pubblico» spiega l’assessore Riccardi. Ciò che Rfi intenderebbe fare, il condizionale resta d’obbligo anche se dalle parole dell’assessore Riccardi si capisce che i tagli saranno pesanti, altro non è che l’applicazione in Friuli Venezia Giulia del modello nazionale: se c’è traffico si mantiene in vita l’infrastruttura, altrimenti si chiudono i binari. «La politica della logistica in Friuli Venezia Giulia la fa la Regione discutendo col governo, perché l’aspetto economico va sommato a quello di potenziale sviluppo – avverte Riccardi – , anche se mi rendo conto che Rfi ha l’esigenza dei costi e dei ricavi. Ad ogni modo non pensiamo di dover tenere tutto così solo perché già esiste». Tradotto significa che su molti punti si dovranno cedere le armi, anche perché un intervento pubblico ad ampio raggio risulterebbe insostenibile. Le infrastrutture sulle quali si intenderebbe intervenire partono da Tarvisio Boscoverde con l’eliminazione di un binario del fascio di manovra, passando per la trasformazione in fermata (adesso Stazione) di Ugovizza, il ridimensionamento di Pontebba e Carnia. La linea Sacile-Osoppo dovrebbe essere chiusa, mentre Osoppo (con le strutture a servizio delle aziende locali) diventerà “fascio lontano di Gemona” e quest’ultima conserverà un solo binario per portare i treni ad Osoppo. A Udine i binari di sosta della regionale subirebbero una riduzione del 50% e i due fasci ovest andrebbero in dismissione. A Cervignano è previsto un taglio drastico eccezion fatta per l’Interporto di Alpe Adria. Nella Bassa friulana ancora tagli a Torviscosa, San Giorgio di Nogaro (eliminazione del 50% del fascio appoggio e binari fascio secondario), Latisana e Palmanova (dismissione totale, resta un binario di corsa ed una sola precedenza). Interventi di razionalizzazione anche a Basiliano, Codroipo e Casarsa. Pordenone perderebbe 3 binari del fascio, mantenendo solo binari di circolazione. Dismissioni anche lungo la linea Udine-Trieste, con Gorizia che manterrebbe un binario di precedenza e due binari per Nova Gorica. A Ronchi si discute dell’eliminazione della bretella tra Ronchi Nord e Ronchi Sud, mentre Monfalcone subirebbe un taglio dello scalo secondario e di un binario. Di positivo invece, sempre a Ronchi, l’intenzione di collegare l’aeroporto. In provincia di Trieste dismissioni a Bivio Aurisina, Proseccco e Villa Opicina (binari ridotti da 43 ad 8), ma anche interventi di sviluppo per il Porto di Trieste con lo spostamento dei Rola (camion su treno) ad Aquilinia e la riattivazione della linea bassa tra Campo Marzio e Servola. Chi non teme di fare commenti è Luigi Bianchi, già dirigente del Servizio commerciale delle Ferrovie dello Stato: «Se le ipotesi venissero mantenute sarebbe un disastro per la rete regionale».
Riccardo Coretti


Ndr
Naturalmente che tutto cio e' stato scatenato dalla IMPUDENZA di Rail Cargo Austria non sta scritto da nessuna parte

Saluti
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Messaggioda Giovanni Pighini » 27/05/2012, 13:15

La cosa più grave è che queste dismissioni "costano", ovvero vogliono spendere soldi (pubblici) per ridurre la capacità della rete. Quale imprenditore, comunque, venderebbe una fabbrica quando le previsioni danno il mercato in crescita?
Giovanni
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Messaggioda fas » 27/05/2012, 18:36

Terrificante quanto riportato da Diego :shock: , ma d'altronde basta farsi un giro tra le varie Circolari Territoriali che stanno uscendo in questi giorni, per rendersi conto che è rincominciata una nuova stagione di tagli: l'unica differenza è che ora non si parla più di "rete snella", ma di "Right( :roll: ) Sizing". :|
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Messaggioda E 44 » 27/05/2012, 19:28

E cosa vuol dire? :o :shock: Ormai l'inglese fa "figo" per essere volgari.

Sopra è stato detto tutto. Da dieci giorni la sella di Cervignano non funziona più. Se capita un treno, lo tirano oltre in manovra, e poi riparte. Ed è quindi inutile mandarlo a Cervignano. E quindi è inutile avere lo scalo.
L'avevo già detto tempo fa e lo ripeto. Le dismissioni costano, costano care. Per risparmiare ben poco. Ammettendo siano valide, se poi la situazione cambia, ecco un altro costo per rimontare.
All'estero non si fa così, si blocca tutto, ma prima di smontare si osserva per molti anni cosa succede. Se veramente non succede niente per un dieci anni, allora si smonta. Ma solo se si è sicuri. Ma lì MM non c'è.
Considerando che il Friuli-Venezia Giulia è una regione economicamente attiva, con in più le frontiere, il piano MM in pratica vuol bloccare l'economia, almeno quella su rotaia. Gran parte degli impianti in pericolo ha importanti raccordi industriali, la linea Gemona-Sacile ha due raccordi in piena linea (Cementizillo e Cimolai), Osoppo ha le fonderie che lavorano, lavorano, al punto che nonostante il DCO a Osoppo in certe ore c'era il DM per la complessità delle manovre... Pordenone ha la Zanussi, il raccordo Ronchi Nord-Ronchi Sud era essenziale per lo Scalo di Cervignano perchè se un treno arriva a Udine dalla linea di Venezia, o inverte la marcia o va a Cervignano per quella via.

Nell'Unione Sovietica un tempo cara al cuore di MM queste idee venivano classificate "sabotaggio" con quel che ne seguiva...
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Messaggioda fas » 27/05/2012, 20:28

E 44 ha scritto:E cosa vuol dire?


Corretto\giusto (per chi???) dimensionamento.
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Messaggioda E 44 » 28/05/2012, 12:31

Comunque ALLEGRIA!! :D :mrgreen: :D
La nuova uscita di Linea diretta dice che, oltre ai soliti successi, RadionuovaFS è diventata partner del Festival di Castrocaro Terme... :shock: :cry:
Paolo
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Messaggioda ioannesg » 28/05/2012, 12:41

Una ferrovia di 'cantanti'...
Giovanni
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Messaggioda fas » 28/05/2012, 16:47

o di "suonati"? :?:
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Messaggioda piomboadaletta » 28/05/2012, 20:41

Comunque tra 3 giorni dovrebbe andare in pensione ELIA. Elia finora e' stato il cordone ombelicale tramite il quale il padrepadrone ha scaricato su RFI tutti i comportamenti possibili per contrastare qualsiasi attivita imprenditoriale che non fosse GruppoFSCentrica Capiremo immediatamente dal successore che aria tirera' in futuro e da che parte si sta giocando la partita

Saluti
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Messaggioda Giovanni Pighini » 23/06/2012, 10:03

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