Svizzera: il macchinista burlone

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda E 44 » 24/01/2012, 11:02

Una storia che merita raccontare, ma con un topic a parte,dato l' argomento curioso.

Karl Mumenthaler era un macchinista svizzero di Erstfeld che viaggiava sulla linea del San Gottardo una una sessantina di anni fa. La locomotiva che prediligeva era l'Ae 6/6 "Uri". Gli piaceva molto scherzare, al punto che per questo motivo è passato alla storia, finendo anche in importanti libri di storia ferroviaria. Certi suoi scherzi sono rimasti famosi.

- Durante la seconda guerra mondiale aiutando per accelerare i tempi a scaricare un treno militare con dei cavalli in stazione di Goeschenen, mise su quello del capitano la sella rovesciata. Alle rimostranze del capitano rispose che non gli aveva detto in quale direzione doveva poi avviarsi. :D
- Su di un treno Bellinzona-Zurigo vide che era salita una banda, che durante il viaggio si mise a suonare allegramente. Lui allora ad Airolo andò a dire al maestro della banda che non dovevano suonare da Goeschenen a Erstfeld, la rampa nord, perchè suonando consumavano l'aria, che serviva a lui per frenare. E i musicisti gli credettero, su quel tratto la banda rimase silenziosa. :lol:
- l'Ae 6/6 "Uri" aveva lo stemma del cantone di Uri, "il toro di Uri". Un giorno a Chiasso la locomotiva ferma in stazionamento in attesa del nuovo servizio fu notata legata con uno spago a un palo della linea aerea. Mumenthaler spiegò che il toro di Uri è pericoloso, meglio non fidarsi, e allora l'aveva legato! :D
- un espresso internazionale da Milano giunse a Chiasso con forte ritardo. Mentre si cambiava la locomotiva un passeggero si lamentava disperato con il capotreno; ad Airolo doveva prendere la coincidenza con la corriera postale per la val Bedretto, e con quel ritardo l'avrebbe persa. Allora il nostro macchinista gli disse che per aiutarlo avrebbe fatto il possibile per ricuperare il ritardo, anzi nella zona delle gallerie elicoidali dellla Biaschina e del Dazio Grande avrebbe portato il treno sulle scorciatoie. Il treno arrivò ad Airolo in orario, Mumenthaler con un'abile guida sfruttando i ricuperi riuscì ad annullare il ritardo. Il passeggero scese tutto contento, lo ringraziò e gli donò una moneta di tre franchi "perchè aveva indubbiamente faticato molto nel percorrere le scorciatoie"! :lol:
- ma la burla più clamorosa che lo consegnò alla storia avvenne in stazione di Zurigo. Le Ae 6/6 erano all'epoca locomotive nuove, e poichè gli svizzeri sono tutti appassionati di ferrovie in stazione era sempre pieno di gente ad ammirarle.
L'espresso per Milano era pronto a partire, e accanto alla locomotiva vi era un folto gruppo di appassionati. Allora Mumenthaler si tolse il camice blù, divisa del macchinista, e rimase con il vestito che aveva sotto, alquanto trasandato. Poi scese dal lato interbinario, e si unì al gruppo, facendo anche domande strane di cose ultralogiche,tipo "cos'è quella?" - "ma diamine, è la ruota!" , così il gruppo lo prese per un fessachiotto campagnolo che vedeva un treno per la prima volta. Segnale verde, ordine di partenza, il treno non parte fra lo stupore generale. Non c'era il macchinista! Allora Mumenthaler disse "E' vero, non c'è il macchinista. Allora guido io!" Sali veloce in locomotiva, e partì. Il gruppo corse dal Dirigente Movimento dicendo che un pazzo aveva rapito il treno. Così alla stazione di Zurigo Enge, segnale rosso, polizia, il treno si fermò...e tutto risultò regolare, sulla locomotiva c'era il macchinista di turno. :D :D
La storia ebbe due conclusioni: prima dall'Ufficio trazione di Zurigo arrivò a Mumenthaler una forte multa, in quanto con il suo scherzo il treno aveva subito una ventina di minuti di ritardo per i controlli; ma la vicenda finì sui giornali, e tutti trovarono il fatto veramente originale. Così un giorno al nostro macchinista arrivò una lettera del Direttore Generale delle SBB, che si congratulò con lui per il magnifico scherzo. :D :D
Paolo
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Messaggioda Giancarlo Giacobbo » 24/01/2012, 12:45

Era proprio una persona di spirito. :lol: :lol:
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Messaggioda Macaco » 24/01/2012, 15:41

;)
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Messaggioda Macaco » 24/01/2012, 18:19

A proposito del toro di Uri, Paolo ha mancato un rigo in quanto la frase completa era questa:""Eh, vedete, non mi fido poi tanto del toro di Uri, perchè subito dietro c'è un carro merci con un carico di manze d'esportazione"". :lol: :o :oops:
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Messaggioda Giovanni Fvm » 24/01/2012, 18:45

Bellissimo come scherzo. Immagino lo stupore degli appassionati nel vederlo partire :D
Spiritoso anche il direttore di SBB a mandargli la lettera per complimentarsi. Peccato per la multa, ma forse le regole erano chiare a riguardo.
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Messaggioda E 44 » 24/01/2012, 20:56

Al momento di partire il perchè non parte, ma non c'è il macchinista, che si fa, allora faccio io, e due-tre minuti se ne vanno. Poi la sosta obbligata, altri venti. Quindi ritardo. In Svizzera la puntualità è sacra: alcuni anni fa sul principale giornale svizzero appare un articolo che suonava più o meno così "le SBB si scusano con i viaggiatori perchè nello scorso mese di settembre il 90 % dei treni ha avuto due minuti di ritardo" !
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Messaggioda Macaco » 24/01/2012, 21:14

Essì! Il macchinista burlone non ebbe soltanto una salatissima multa ma la stessa venne annotata sulla colonna "punizioni disciplinari" della sua matricola personale.

Questo fatto della ossessiva puntualità "svizzera" a noi "ferrovieri italiani al confino" non ci garbava molto. Tant'è che con i treni in entrata non ci lasciavamo sfuggire l'occasione per specificare "...ritardo maturato in territorio elvetico". :twisted:
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Messaggioda piomboadaletta » 24/01/2012, 21:38

e la storia si ripete immutata...............PIC.........ritardo da rete estera !!
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Messaggioda Macaco » 24/01/2012, 21:54

:lol: :twisted: :lol: :twisted: :lol: :twisted:

Diego, mi dici che "gusto" c'è a fare il DM con tutti i treni in orario, tutti gli incroci e le precedenze come da "programma" :?: :?: :?: :mrgreen:
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Messaggioda E 44 » 26/01/2012, 8:43

Effettivamento quando sono stato a Iselle tutti i treni erano in orario e il dirigente movimento mi mostrò l'M.42 dove accanto al numero dei treni nella colonna dei ritardi c'erano solo delle - , e mi sembrava incredibile, in sostanza non faceva che premere pulsanti. E mi venne proprio da pensare: indubbiamente magnifico, ma anche monotono...
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Messaggioda E 44 » 26/01/2012, 8:47

Però la norma adottata alcuni anni fa in casa FS, che un treno in arrivo con 15 minuti va indicato come giunto in orario, e che magari prima viaggiava anche con ritardo superiore ma alla fine erano 15, è un vero imbroglio. La accetterei fino a 5 minuti, non 15.
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Messaggioda freelancer » 27/01/2012, 22:59

Caro omonimo, una volta una fermata poteva durare mezzo minuto... quante cose si facevano una volta e oggi paiono impossibili. ;)
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