Racconto di viaggio di Lilia

Sezione dedicata ai racconti e alle esperienze riguardanti il mondo ferroviario.

Messaggioda E 44 » 09/10/2012, 20:12

Vi posto questo simpatico racconto di viaggio, che ha visto all'opera mia cugina e la cugina di mia cugina...

A mia cugina Orietta
mia compagna di viaggio

Un week end in Carinzia...con ritorno tragicomico...


Premessa:da tener presente che noi e le ferrovie non abbiam mai avuto un buon rapporto,in
precedenti viaggi con esperienze negative passate in gallerie buie peste lunghissime,con persone sconosciute che non ci solleticavano al sorriso,con gabinetti chiusi e quei due aperti olezzanti di pipì,con ritardi inspiegabili sull'orario,come premio però il bonus,ne abbiamo una raccolta.

Bene!prima di progettare seriamente un fine settimana in Austria ,ci premuriamo di recarci all'ufficio informazioni della stazione ,dove un signore gentilissimo tramite computer ci prepara una sfilza di stampati con i vari cambi e arrivi degni di una precisione teutonica,ma ahime! Dopo vedremo un piccolo particolare,che ora tralasciamo per la suspence di poi.

Fiduciose andiamo a fare i biglietti ,la fila era più che consistente,solo due sportelli funzionanti su otto o più.Proviamo all'ufficio dell'Eurostar ci siam dette:chiedendo gentilmente se ci potevano aiutare,una bella bionda molto sostenuta con fare magnanimo ma mugugnando,ci accorda la grazia,diffidandoci però a non provarci mai più ,noi meschine ignoravamo che quel ufficio era riservato esclusivamente alle very importanti persone,se lo avessimo immaginato saremmo andate prima dal parrucchiere e messo i vestiti più consoni e carini e magari i tacchi a spillo .

Un po frustrate,ma egualmente contente,arrivato il giorno prestabilito Partiam!la tabella di partenza è rispettata ,,l'umore ottimo tanto che ci siamo fatte subito un amica ,di poche parole ma molto affettuosa tanto che nel salutarci ci ha baciato ripetutamente ,i suoi baci in verità erano un poco umidini... ,si chiamava Molly.


Sali e scendi,scendi e sali,arrivammo alla nostra meta il paesino di Krumpendorf vicino a Klagenfurt, con le nostre valigette a rotelle trocchete trocchete,camminando tutte contente andavamo in cerca di un letto per la notte ,le rotelline del trolley volevano contribuire alla nostra allegria facendo un rumore del diavolo tra quei viali silenti,qualcuno avrà pensato al terremoto,i cani si giravano indietro abbaiando festosi,altri si affacciavano alle finestre,ma ben presto in via Shubert trovammo la sistemazione . La cameretta era mignon ma graziosa,però l'unica fonte di luce in bagno non funzionava,chiamammo il signor Hubert il quale provò e riprovò accendere l'interuttore ma ignorando qualsiasi vocabolo in lingua italiana allargò le braccia impotente ed enfaticamente disse” Mamma mia “ dopo di che ci cambiò stanza.

La notte trascorse tranquilla e serena e dopo un buon “frustuck" che ci mise in ottima forma decidemmo di andare a Klagenfurt in autobus
Simpaticissimo il mercato in Benedektiner Platz con tanta verdura e frutta colorata,i fiori,girasoli,zinnie e mirtilli,susine e i pretzler,i wurstel e odorosi formaggi.Visitammo un negozio di porcellane preziose,un Delicatessen profumato di cioccolata e la bella Alter Platz e la Neue Platz col suo drago famoso e le aiuole stupendamente fiorite.
Per il pomeriggio progettammo una gita in battello dove deliziammo gli occhi nel' osservare quei minuscoli paesini affacciati sul lago di Worth,alla fine della navigazione passeggiammo per i viali ombrosi e infiorati di Velden. All'imbrunire ci incaminammo verso la fermata del bus che ci avrebbe riportato alla nostra magione. Aspettammo fiduciose all'inizio,ma man mano che il tempo passava c'innervosivamo, una famigliola abitante nei pressi e pratici del posto ci informarono che il bus al sabato pomeriggio si riposava,una buona soluzione sarebbe stata quella di andare a prendere il treno,allora camminando di buon passo raggiungemmo la stazione ,però dovevamo aspettare un ora ,la decisione fu di chiamare un taxi ,quello fu il primo.

Dopo una doccia nel nostro bagnetto,rinfrancate ,via in cerca di un Gasthof,l'appetito non era molto così ordinammo due strudel e due bicchieri di succo di mele,passò più di mezz'ora quando arrivò un solo bicchiere ,lo assaggiai e diedi il mio consenso a portare anche l'altro,ma gli strudel non si videro che unquarto d'ora più tardi ,ci spiegarono in tedesco e crediamo di aver capito che gli strudel così nudi non erano presentabili e per coprirli con la salsa di vaniglia ci voleva tempo .quando arrivarono così agghindati , facemmo loro festa complimentandoci e inghiottendoli tout de suite!

La domenica il cielo si presentò plumbeo ,con una pioggerellina fastidiosa,insistente per cui decidemmo di tornare a Trieste. Avendo due ore libere prima della partenza,visitammo qualche Market rifornendoci di cioccolate e goulashsuppe in buste. Per tornare alla pensione ,dovevamo attraversare un passaggio a livello, ma si sa quando due ragazze sono insieme hanno sempre qualcosa da raccontarsi, e sghignazzando una tranquillamente si tolse la giacca perchè aveva caldo ,l'altra col telefonino tentava di contattare il figlio,quando improvvisamente la stanga del passaggio a livello si abattè sulla più alta delle due – qualche volta si hanno dei vantaggi ad esser piccoli di statura - ed ecco che già si profilava la vendetta del poco rispetto che quelle due signore dimostravano al passaggio di un treno.

Riempimmo le valigie ,salutammo la famiglia Leitner e ci avviammo alla stazione ,la domenica di solito la gente dorme di più ma noi decidemmo che era ora che si alzassero ,le nostre rotelline esprimevano contentezza di tornare a casa e cigolavano gaie!Un occhiata all'orario,a tutte le coincidenze.OK!! eravamo in anticipo.Ma all'ora stabilita i binari erano deserti,i nostri sguardi cercavano di catturare qualche treno in lontananza ,ma invano ;una coppia tedesca con cane allarmati pure loro, consultarono anch'essi l'orario annunciandoci che mai di domenica funzionava quel treno,ne sarebbe arrivato un'altro un'ora dopo. Addio a tutte le successive coincidenze,per calmarci un pochetto prendemmo fuori i nostri panini di wurstel all'aglio così almeno avremmo trovato posto a sedere e fatto il largo intorno a noi. Finalmente all'ora fatidica salimmo e chiedemmo al controllore a che ora ci fosse stato il prossimo per Udine ….e..sprechen sie italienisch? Sorridendo disse: “un ninin “,era tutto quello che sapeva ,ma esaminando il suo breviario,ci fece vedere che fino l'indomani nessun treno ! Ci sorrise nuovamente affabile contrito e mimando con le mani girandole da destra a sinistra come a dimostrare che “non c'è”. Sui nostri volti non c'era più allegria ,ci trascinammo all'informazione di Villach . Dopo un po' un'altra bionda nevrotica ci propose di dormire in paese o prendere un taxi per Tarvisioboscoverde e là aspettare due ore un treno per Udine .A quel punto ci chiedemmo se mai avremmo raggiunto la nostra casa,rivisto gli amici e i nostri gatti e così scegliemmo l'ultima proposta e sborsando cinquanta euro facemmo una bella gita in taxi tra i monti ; anche quella fu un'esperienza non comune ,respirando aria balsamica e leggera come le nostre tasche.

A Tarvisio Boscoverde per chi non lo sapesse ,c'è un mausoleo megagalattico in marmo grigio acciao e vetro ,dicono che sia una stazione ma a noi sembrava una tomba faraonica nel deserto ,non c'era un bar ,no acqua ,no coffee,no problem! Non si vedeva un'anima in giro forse qualche ectoplasma ma invisibile ai nostri occhi . Per passare il tempo le due incoscienti giocavano a chi sapeva più nomi di fiori e piante cominciando con una lettera dell'alfabeto ,la vincitrice si sarebbe aggiudicata l'ultimo cioccolatino rimasto .

All'ora stabilita lasciammo l'obitorio fantascientifico e salimmo su un treno vecchio e malconcio ma almeno ci avvicinavamo a casa ;arrivando a Udine avremmo dovuto aspettare ancora un ora e mezza per il treno per Trieste e invece come per incanto sentimmo una voce celeste gracidare da un altoparlante “in partenza per Trieste tra due minuti :::”però bisognava scendere al sottopassaggio e risalire al binario cinque.. un ferroviere al di là della pensillina c'incitava a correre battendo le mani a mò di fare presto ...veloci..!! sedute che fummo ,lo stesso tizio trasformato in controllore avrebbe voluto multarci poiché non avevamo convalidato il biglietto ; ma desistette avendoci guardato negli occhi e percependo che in quel momento gli avremmo obliterato noi qualcosa di intimo!!!

Alla vista del caro Miramar ci vennero i lucciconi ,il nostro pensiero si soffermò ancora una volta affettuosamente su quel gentile signore delle informazioni,che con tanta cura ci aveva preparato la tabellina di viaggio omettendo però di avvisarci che la domenica è tutta un'altra cosa !
Paolo
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