Continuando a parlare di armamento, a Budapest per esempio i tratti asfaltati per mezzi di soccorso (ma non adatti all'esercizio promiscuo) sono realizzati con la metodologia RAFS (in realtà la sigla è semplicemente l'abbreviazione di sostegno elastico continuo della rotaia) in cui la rotaia viene avvolta da un rivestimento elastico gommoso, posata su una platea in cemento armato e affogata nel cemento fresco, mettendo regolarmente dei tiranti per garantire lo scartamento.
Su queste sedi abitualmente non passano neanche gli autobus, anche per non interferire con i tram (a Bartok Bela ut le frequenze sono elevate) solo durante le ore di punta ne è consentito il passaggio.
Questo sistema lascia però poco spazio per il manto superficiale consentendo solamente l'uso di asfalto. Infatti per un tratto recentemente ricostruito si è dovuto utilizzare il metodo più tradizionale delle
traverse di legno affogate nel cemento:.
Per il tratto più moderno del Lungo Danubio, rinnovato l'anno scorso, al fine di evitare il degrado dell'armamento per colpa del traffico anche pesante presente sulla sede si è optato per un metodo simile al RAFS ma ben più massiccio:
qui un po' di foto in cui la rotaia è affogata in una gettata unica (e non posata su una platea già pronta). Questo metodo è chiamato CDM, dal nome dell'industria che progetta e realizza il sistema.
Sempre la stessa azienda ha realizzato un breve tratto di sede riservata, con rotaie Vignoles, ed inerbita (con prato sintetico per non dover innaffiare!) con la stessa tecnologia, qui un
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