La battaglia degli scartamenti in Gran Bretagna.

Spazio dedicato alle ferrovie estere

Messaggioda Macaco » 31/12/2011, 17:53

Restiamo sempre in Inghilterra. Questa volta a parlare di scartamenti.

La famiglia Stephenson, dopo l'apertura delle prime linee ferroviarie, aveva monopolizzato il mercato superando tutti i concorrenti nella produzione di locomotive. Nel 1833 era stata prodotta la "Patentee" la cui forte richiesta costrinse il costruttore a vendere il brevetto anche alla concorrenza non riuscendo a far fronte alla domanda. Fino al 1945 tutte le migliori locomotive prodotte in Europa erano Patentee. Anche la nostra Bayard (Vesuvio), che inaugurò la Napoli-Portici nel 1839, era una Patentee prodotta da Longridge & Starbuck di Newcastle. Questa supremazia portò alla diffusione pressoché dello scartamento di 1435 mm, adottato dal geniale George fin dall'inizio della sua attività. In termini di unità di misura britanniche si tratta di quattro piedi, otto pollici e mezzo, una strana misura di cui ne ho già spiegato la logica e l'origine (due culi di cavallo). Però, nel 1835, lo scartamento di 1435 mm venne messo in discussione da Isambard Kingdom Brunel, ingegnere Capo della Great Western Railway. Costui, incaricaricato della costruzione della nuova linea Londra-Bristol, riuscì a convincere il consiglio di amministrazione della GWR che lo scartamento di Stephenson era inadeguato perchè non assicurava la necessaria stabilità ai convogli e perchè le dimensioni dei forni non consentivano una adeguata produzione di vapore. Brunel adottò per quella linea uno scartamento di 7 piedi, pari a 2134 mm. e fece costruire nelle officine della GWR , a partire dal 1846, le macchine della serie Firefly. Una di queste locomotive prodotta nel 1851, la Lord of the Isles, trainava espressi a velocità superiori a 100 km/h. Le teorie di Brunel sembrarono trovare piena conferma nei fatti e le locomotive di Stephenson non reggevano il confronto.
Nel 1845 la GWR disponeva di soli 274 miglia di linee a scartamento largo contro le 1900 a scartamento normale delle altre compagnie, ma in breve tempo l'estensione dei binari di 2134 mm si intensificò notevolmente e cominciarono i problemi.
Gli speditori di merci a carro protestavano per i costosi trasbordi delle loro merci dove la ferrovia cambiava scartamento. Le compagnie concorrenti della GWR invocavano regole certe. Erano maturi i tempi per l'adozione di uno scartamento standar. Per la scelta definitiva il Governo nominò un'apposita commissione di inchiesta e venne anche coinvolta l'opinione pubblica, tanto che l'argomento appassionò il flemmatico popolo inglese fino a farlo passare alla storia come "la battaglia degli scartamenti" (The Battle of the Gauges). Nel 1846 il Governo emanò la "Legge sullo scartamento" (Gauge Act) che riconosceva come standard, per le future costruzioni, lo scartamento di 1435 mm. La GWR era autorizzata a continuare ad esercitare le proprie linee a scartamento largo e a costruirne di nuove. Il Governo, però, si riservava il diritto di imporre alla società GWR di costruire a sue spese un terza rotaia tra le due a scartamento largo in modo modo di ottenere anche lo scartamento standardar. Così si ebbe, per un certo tempo, uno scartamento misto sulla stessa sede ferroviaria.
Gaetano.
Scusatemi. Io appartengo al passato delle FS. Non sono ingegnere e sono contrario al cazzeggio...ferroviario.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 01/01/2012, 13:16

Che personaggio Brunel: un grandissimo e geniale Ingegnere: l'apoteosi l'ha raggiunta costruendo un tunnel ferroviario in cui il giorno del suo compleanno il sole all'alba (o al tramonto, non ricordo) è visibile da un'estremità all'altra!
Giovanni
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Messaggioda Macaco » 01/01/2012, 18:28

Da Wikipedia:

...Basandosi sull'esperienza acquisita da Brunel nella costruzione della Galleria del Tamigi, la Great Western conseguì una serie di notevoli successi—costruzione di viadotti, stazioni appositamente progettate e grandi gallerie tra cui il Box Tunnel, che passa attraverso la Box Hill nel Wiltshire e che all'epoca era la galleria ferroviaria più lunga al mondo.[29] Vi è un aneddoto sul Box Tunnel secondo il quale la galleria sarebbe stata deliberatamente orientata da Brunel in modo che il 9 aprile, giorno del suo compleanno, il sole che sorge sia visibile attraverso la galleria.[30] Su questa possibilità ci sono state varie prese di posizione, pro e contro, comunque Angus Buchanan ha scritto(2006, p.226): "...Io non ho trovato alcuna prova documentale circa la tanto ripetuta storia che Brunel allineò il Box Tunnel in modo che la luce del sole nascente ci passi attraverso nel giorno del suo compleanno, anche se un attento esame dimostra che potrebbe davvero accadere resta il fatto che è certamente un affascinante aneddoto."
Gaetano.
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Messaggioda Giovanni Fvm » 03/01/2012, 13:53

Sa molto di antichi egizi questo aneddoto sugli allineamenti di sole con il tunnel.
Tornando alla guerra degli scartamenti, c'è da dire che probabilmente lo scartamento 1435 in vigore a tutt'oggi era (e tutto sommato ancora è) il giusto compromesso tra costi e prestazioni. Realizzare una ferrovia con scartamento più grande ha sicuramente un costo superiore e non si adatta bene a tutte le situazioni. Anche se non ne sono certo (lo chiedo a voi) penso che, analogamente a quanto avviene tra scartamento standard e ridotto, lo scartamento largo necessiti anche di curve di raggio maggiore.
Penso che, anche se si può discutere sul fatto che Stephenson avrebbe potuto farlo anche di 1430 o 1441 mm senza cambiare la sostanza, l'ordine di grandezza corretto relativamente alla conformazione dei territori in cui viviamo, alle nostre città, velocità e anche alle dimensioni umane sia proprio lo scartamento standard. I casi limite di linee in cui lo scartamento largo potrebbe anche starci senza problemi si scontrano però con l'isolamento cui andrebbe incontro quella ferrovia nei confronti delle altre.
Diverso è per lo scartamento ridotto: ci sono posti in cui o fai il ridotto o non fai nulla.

Oggi, sempre parlando di battaglie, il fronte si è spostato sui sistemi di alimentazioni (risolti con treni politensione) e sul segnalamento. Quest'ultimo sarà una bella bega in quanto anche se esiste lo standard (ERTMS) è tutto da vedere che esso sarà accettato da tutti. I TGV per milano ad esempio non lo montano e nemmeno hanno intenzione di metteglielo a breve. Il rischio è che se i principali attori non lo accetteranno, chi lo ha utilizzato rimane "fregato". Per non parlare poi delle differenze tra i 3 livelli...
Insomma, vecchi e nuovi problemi si somigliano.
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Messaggioda Giovanni Pighini » 04/01/2012, 11:20

Giovanni hai tirato fuori un argomento molto interessante: la battaglia del segnalamento e dell'alimentazione elettrica che certamente meritano un capitolo a parte!
Solo per dirne una, uno dei paesi che più si sta sforzando sull'ETRMS è.... la Svizzera, ovvero un paese non membro dell'UE!!!!
Giovanni
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Messaggioda Giovanni Fvm » 04/01/2012, 11:38

Non sarà membro dell'UE... ma fare una unificazione ferroviaria senza Svizzera sarebbe improponibile. In effetti la Svizzera non è nell'Europa dell'euro, dei parlamenti e commissioni o di altre unioni economiche varie. Ma è a tutti gli effetti un Paese Europeo.
Non sapevo che si stesse sforzando con l'ERTMS, ma intendi con sforzando che sta faticando ad applicarlo oppure che sta cercando di metterlo su più linee possibile.
Che poi a dirla tutta gli svizzeri non si fanno nemmeno tanti problemi a cambiare mezzi o personale al confine; fin che si tratta di treni a materiale ordinario è una operazione banale.
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Messaggioda Taurus 541 » 04/01/2012, 11:55

Posto il link a questo interessante documento della UIC in cui si parla dell'estensione dell'ERTMS.

http://www.uic.org/IMG/pdf/session-f.pdf
Gabriele
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Messaggioda Giovanni Pighini » 04/01/2012, 12:14

Semplicemente che prevede corridoi che l'attraversino dotati dell'ERTMS L2, e anzi ha deciso di avere per il 2017 tutta la rete coperta almeno con l'ERTMS L1 LS (una versione proposta proprio dagli Svizzeri).
Per approfondire:
http://www.sguggiari.ch/3_etcs_l1_ls.php
Giovanni
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