Oggi l'amico "Capostazione", parlando dei turni del personale FS, riteneva improbabile (od almeno non aveva esperienze ni merito) l'utilizzazione dei Cs Titolari utilizzati quali Dirigenti Movimento in turno. Ho dato una breve risposta che intendo ampliare con questo post illustrando solo un aspetto dei compiti che gravavano sulle spalle del Cs Titolare. Era del tutto normale in una stazione che spediva dei carri egli fosse esentato dal turno al movimento per essere sempre presente (in orario di ufficio) ed a disposizione della clientela. Se volete possiamo anche parlare degli altri suoi compiti contabili ed amministrativi.
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Trasporto merci a carro completo. Assegnazione carri.
(Esperienze mie).
Mentre l'utilizzazione del materiale per viaggiatori poteva (e può tuttora) essere programmata da un orario all'altro, così non era per il materiale da carico, quando quasi tutte le stazioni erano abilitate al traffico merci a carro, in quanto i veicoli erano forniti a richiesta dal cliente nella località desiderata. Questo comportava una particolare organizzazione che con il tempo, prima è stata capillarmente strutturata sul territorio con il C.C.R. (Controllo Centralizzato Rotabili) e poi hanno smantellato il tutto.
L'utente che intendeva effettuare una spedizione a carro presentava alla stazione di partenza una richiesta di carico che veniva riportata in ordine strettamente cronologico in un apposito registro (M.224) sul quale venivano indicati:
- La qualità della merce;
- Il peso;
- La stazione destinataria;
- La data stabilita per il carico;
In base a questi elementi, sullo stesso registro, il Capo Stazione Titolare scriveva anche il tipo di carro occorrente: carro chiuso, carro scoperto, pianale, ecc. Tale dato lo ricavava dalla consultazione del volume "Repertorio delle merci", già citato.
Nella scelta dei carri da fornire la stazione doveva tener conto, inoltre, dei necessari requisiti di velocità, frenatura, ecc., richiesti dai treni ai quali i carri stessi dovevano essere messi in composizione, fino alla stazione terminale del percorso.
I carri dovevano essere forniti tempestivamente, ma poiché in ciascuna stazione (di quelle medie) non esisteva equilibrio fra i carri in arrivo e quelli in partenza occorreva, appunto, una organizzazione capace di provvedere ad equilibrare la situazione di disponibilità a quella di richiesta delle diverse stazioni, anche di quelle piccole. Tale organizzazione preposta alla ripartizione del materiale di carico era il C.R.V. (Circolo Ripartizione Veicoli) a cui le stazioni fornivano sia la disponibilità dei carri resi vuoti e sia la richiesta di carri avanzata dai clienti. Il Circolo emetteva poi i necessari ordini per lo spostamento dei carri.
Alcune precisazioni e puntualizzazioni su quanto detto sopra.
La registrazione cronologica era necessaria appunto per garantire una imparzialità nell'assegnazione dei carri: viene servito chi arriva per primo. Non che le ferrovie fossero in grado di soddisfare tutte le richieste. E la richiesta stessa non dava al cliente la certezza di avere il carro come e quando richiesto. Poteva anche succedere che il carro disponibile si trovasse disponibile in una stazione lontana e non vi fosse nell'immediato una tradotta od un treno merci omnibus-raccoglitore per far arrivare quel carro dove era stato richiesto. Il più delle volte si offriva al cliente ciò che si trovava disponibile al momento già presente nell'impianto. Se accettava bene, altrimenti aspettava. E' come quando andate a noleggiare un'auto ed avete preferenze particolari. Se avete fretta accettate quello che trovate. Seguire la rigorosa numerazione del registro M.224, in relazione alla tipologia di alcuni carri in particolari periodi era più che necessaria. Immaginate l'affannosa richiesta dei carri-frigo nelle stazioni nella piana di Catania nel periodo delle primizie orticole (patate, zucchine, fagiolini, fragole,ecc), oppure analoga richiesta per l'uva da tavola pugliese. Parlo di quando quelle merci (derrate) viaggiavano con i treni e dovevano raggiungere i mercati del Nord nel più breve tempo possibile e senza deperimenti considerevoli. Era una vera lotta sul filo dei minuti e qualche collega ferroviere rischiava di rimetterci il posto di lavoro ed anche...altro, se faceva delle...preferenze nell'assegnare gli agognati carri. In altri periodi, invece, lunghe tradotte di carri Interfrigo intasavano i binari delle precedenze nelle stazioni di tutta la rete.
Le richieste dei carri potevano essere fatte almeno un giorno prima e non più di cinque giorni prima, ma era possibile farle anche nello stesso giorno del carico purchè possibile soddisfarle. Le domande dovevano essere contenute nei limiti di carri che era possibile caricare in rapporto agli impianti presenti nella stazione (gru, ponti mobili, piani caricatori, ecc.). Le domande, e le assegnazioni, decadevano qualora gli spedizionieri non iniziavano il carico entro i termini assegnati.
Ogni richiesta di carro doveva essere accompagnata dal pagamento di un deposito cauzionale nella misura prevista dall'Allegato I delle Condizioni e Tariffe Merci. Al cliente veniva rilasciata regolare ricevuta (Ci 440) della "caparra" versata. Tale caparra veniva restituita al cliente solo a conclusione del contratto di trasporto con regolare presentazione della lettera di vettura. Però vi erano dei casi in cui la caparra veniva incamerata o restituita solo in parte. Cito solo alcuni di questi casi:
- quando il richiedente rinunzia al trasporto;
- quando il richiedente rifiuta il carro, senza fondato motivo, non ritenendolo idoneo al trasporto della sua merce;
- quando il carico non venga ultimato nelle 24 ore seguenti l'ora di assegnazione;
- quando lo speditore abbia potuto ottenere con indicazioni inesatte indebite precedenze.
C'erano anche dei casi e delle situazione (contemplate e regolamentate dalla C.T. o dalle norme contabili Gestioni Merci) in cui la caparra non andava né versata e né, tantomeno, incamerata. Ecco perchè l'agente che si interessava di queste cose doveva per forza avere una notevole conoscenza della materia per agire con estrema correttezza, contemperando le esigenze del pubblico, la disponibilità dei carri e gli interessi della ferrovia.
L'assegnazione dei carri doveva farsi al mattino all'apertura dei cancelli dello scalo merci, ma poteva avvenire anche in ore diverse per i carri giunti o resi vuoti successivamente. A complicare le cose c'era anche la graduatoria di carico, cioè alcune merci davano la precedenza nell'assegnazione dei carri. Ossia, per esempio, chi spediva generi alimentari aveva la precedenza ad avere l'assegnazione dei carri rispetto ad un cliente che doveva spedire del legname. Esisteva un dettagliato elenco delle merci raggruppate in ben 17 categorie merceologiche. Per esempio la frutta, ortaggi, carni salate, formaggi, marmellata, conserva, pesce gelato, figuravano al sesto posto mentre cereali, farinacei, pasta, riso, olio, sale, tabacchi, zucchero, conserva di pomodoro erano al terzo posto. A proposito del legname lo troviamo in distinti posti della graduatoria. All'8° si trovavano i tronchi di pioppo per cartiere, al 9° le traverse per le linee ferroviarie, al 10° la legna da ardere, al 13° legname da costruzione ed al 14° posto per tutta l'altra tipologia di legname. Come vedete era facile sbagliare in quella giungla di regole ed inavvertitamente si poteva avvantaggiare un cliente a scapito di un altro.
Come ogni buona regola ha le eccezioni...anche la graduatoria delle merci per la precedenza di carico aveva le sue:
- punto 9 - Piante vive, sia da frutti che ornamentali, per rimboschimento e le sementi, nel periodo da ottobre a tutto aprile dovranno considerarsi ascritte al punto SETTE;
- punto 10 - Sanse vergini, vinaccioli ed i fiscoli, nel periodo da ottobre a tutto aprile sono ascritti al punto SETTE;
- punto 12 - Fertilizzanti chimici e naturali, da settembre a dicembre e dalla seconda quindicina di gennaio ad aprile sono da considerarsi ascritti al punto OTTO;
- punto 13 - Calcare destinato agli zuccherifici nel periodo luglio-agosto, è ascritto al punto OTTO;
- punto 16 - Mosto e gli altri prodotti vendemmiali, compresi i relativi recipienti vuoti, nel periodo da settembre a tutto novembre, dovranno ritenersi ascritti al punto SETTE.
Così stavano le cose, e non ho ancora finito il racconto.
Nel procedere all'assegnazione dei carri il personale FS doveva accertarsi con la dovuta diligenza delle reali condizioni dei veicoli prima della messa a disposizione degli speditori.
La facoltà del mittente di rifiutare i carri che non erano puliti e che presentavano guasti manifestamente apparenti nella cassa o nel pavimento, non esonerava affatto il personale dall'obbligo di accertare accuratamente che il materiale era pulito e si trovava in perfetta regola per il carico che doveva accogliere. Specialmente per garantiere la merce da ogni possibile infiltrazione di acqua piovana dall'imperiale, dalle connessure delle pareti, dalle porte e dagli sportelli. Per questi accertamenti c'era un metodo quasi infallibile: chiusi nel carro si accertava che non filtrasse nessuno spiraglio di luce all'interno.
Speciale attenzione doveva essere esercitata in presenza del carico di merce di valore o di natura delicata richiedendo, qualora si avevano dei dubbi sulle buoni condizioni del carro, la visita del verificatore, o scartando e non assegnando il carro qualora esso non presentasse le volute garanzie.
Poichè la consegna dei carri ai richiedenti doveva essere fatta dal Capo Stazione Titolare, o da altro agente appositamente designato dagli organi superiori, è evidente che tali agenti, in casi di negligenza, sono chiamati a rispondere in via disciplinare ed a concorrere ai passivi che eventualmente dovessero derivare all'Amministrazione.
S'intende che quando veniva constatato che il danneggiamento della merce dipendeva da guasti preesistenti al carico, l'avaria era da imputarsi all'agente che aveva assegnato il carro. Di solito, per le merci ricche che temono l'acqua, si cercava di assegnare carri a doppia fodera e con imperiale in lamiera.
Sui carri e sulla loro fornitura ci sarebbe ancora tanto da dire, ma sono questioni puramente tecniche o commerciali per cui, io mi dovrei sobbarcare a notevoli ricerche ed a voi...crescerebbe la barba. Per questo ritengo opportuno fermarmi.